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Ricarica auto elettrica a casa con il fotovoltaico

L’auto elettrica può abbattere i costi di mantenimento, ancora di più se ci si può produrre da soli l’energia elettrica necessaria con i pannelli solari. Vediamo i differenti scenari.


Abbiamo già visto come fare “rifornimento” all’auto elettrica possa essere più economico rispetto alle normali autovetture, ed abbiamo anche spiegato come questa operazione possa essere fatta a casa, semplicemente con alcune accortezze. Una volta scelto il miglior metodo di ricarica casalingo, è possibile  anche valutare la possibilità di installare un impianto solare fotovoltaico, così da produrre direttamente l’energia per la propria abitazione. Questo può essere fatto sia nelle case singole private, sia in condominio, qualora vi siano delle superfici sfruttabili. Vi sono però tre differenti tipi di scenario in cui è possibile imbatterci, una volta scelto e installato il proprio impianto fotovoltaico.

Impianto pannelli solari più batteria di accumulo, il più flessibile

La resa di un impianto fotovoltaico migliora in base a quanta energia riusciamo a consumare subito tra quella prodotta. Chiaramente la maggior produzione avverrà nelle ore centrali della giornata, dove il sole splende ed è più alto, ma per questo stesso motivo non sempre sarà facile “auto consumare” l’energia prodotta. Viceversa di sera e di notte l’impianto non produrrà nulla, costringendo comunque a prelevare energia dalla rete pubblica. In questi casi può dare un aiuto concreto la batteria di accumulo. Si tratta di una batteria, sempre composta da celle al litio, proprio come quella dell’auto, che viene installata in casa. Ha dimensioni variabili, all’incirca come un grosso elettrodomestico, e si occupa di accumulare l’energia nelle ore di maggior produzione dell’impianto fotovoltaico. Si potrà dunque utilizzarla in un secondo momento, quando il sole è calato, o anche per ricaricare un’auto elettrica, trasferendo l’energia dalla batteria della casa a quella dell’auto. Purtroppo questa soluzione, molto funzionale, ha la controindicazione del prezzo elevato: le batterie casalinghe costano molto ed è quasi impossibile recuperare negli anni i soldi spesi.

Batteria di accumulo e impianto fotovoltaico si completano a vicenda.
Batteria di accumulo domestica
Batteria di accumulo domestica

Auto consumo ottimizzato e programmato

Ipotizzando di non poter installare una batteria per mancanza di spazio, o per non trovarsi con una spesa imprevista, si può comunque cercare di ottimizzare al meglio il consumo dell’energia prodotta dai nostri pannelli. Ormai quasi tutti gli elettrodomestici come lavatrici o lavastoviglie hanno dei timer regolabili, così da preparare il ciclo e farlo iniziare nelle ore in cui il sole ci offre più produzione. Si cercherà dunque di sfruttare immediatamente la corrente elettrica prodotta, per far sì che i normali compiti di casa non facciano affidamento al prelievo dalla rete. Anche l’auto elettrica può essere utilizzata in questo modo, da chi si trova a casa in pausa pranzo o magari svolge smart working: è possibile programmare la ricarica nelle ore migliori.

Abitazione con fotovoltaico installato sopra il ricovero della vettura
Abitazione con fotovoltaico installato sopra il ricovero della vettura

A questo scopo vengono incontro anche particolari wallbox, che non solo sono in grado di fornirci un controllo adeguato della ricarica, ma sono anche capaci di interfacciarsi con l’impianto fotovoltaico, e decidere quando è il momento migliore per far fluire l’energia dal tetto di casa direttamente nella vettura.

Semplici accorgimenti permettono di sfruttare meglio il fotovoltaico.

Scambio sul posto, la via di salvezza sempre presente

Nel caso tutti i suggerimenti visti sopra non siano possibili, o non sempre attuabili, ci viene sempre incontro il cosiddetto “scambio sul posto” abbreviato SSP. Con questa modalità il gestore registra la quantità di energia prodotta dal nostro impianto fotovoltaico e non direttamente utilizzata, che quindi viene immessa nella rete pubblica, come fossimo dei produttori veri e propri. In base a quanto immesso avremo poi uno sconto su quanto consumato in un secondo momento.

Purtroppo l’energia prodotta viene sempre pagata pochissimo, e non bilancia del tutto il costo di pari energia prelevata per i nostri bisogni. Si tratta di un recupero parziale, utile per non sprecare la produzione quotidiana, ma la differenza di valutazione dello scambio rende evidente perché sia fondamentale cercare di avere la quota di auto consumo più alta possibile. Nel caso di un’auto elettrica, ricaricare sempre di notte senza l’ausilio di una batteria di accumulo, costerà meno che in assenza di un impianto fotovoltaico (poiché l’energia immessa in rete di giorno parzialmente compensa) ma rischia di non essere un’operazione così conveniente come potrebbe essere.

L’energia prodotta e immessa in rete ci viene remunerata, ma solo parzialmente.

Detrazioni fiscali con bonus 50% e 110%, un modo per abbattere il costo dell’impianto

Negli ultimi anni il Governo ha posto in essere dei provvedimenti che mirano a rendere il Paese più efficiente dal punto di vista energetico e ambientale. Tra questi vi sono delle possibilità per chi volesse installare un impianto fotovoltaico, ma è frenato dai costi preventivati. Il cosiddetto bonus 50% riguarda il miglioramento energetico di un immobile, e tra le altre cose comprende anche l’installazione di un impianto solare fotovoltaico. Il cliente ha diritto ad una detrazione fiscale pari al 50% del costo dell’impianto, e ne può usufruire in diversi modi.Può decidere di conservare il credito di imposta generato, che verrà recuperato nel corso degli anni, sostanzialmente con uno sconto sulle tasse. L’importo verrà recuperato, diviso in parti uguali, nel corso di dieci anni. È possibile anche cedere il credito all’installatore, se ha sufficiente plafond per assorbirlo: per lui diventerà uno sconto sulle sue tasse, ed il cliente avrà direttamente uno sconto in fattura, andando di fatto a pagare l’impianto la metà del suo costo effettivo. L’ultima possibilità è la cessione del credito a un soggetto terzo, come una banca, il quale lo utilizzerà sempre come uno sgravio sulle proprie tasse, ed in cambio tratterrà una parte del valore come pagamento per il servizio offerto. Di fatto in questo caso l’impianto costerebbe un po’ più della metà del costo effettivo.

Impianto fotovoltaico
Impianto fotovoltaico
Con il bonus 110% l’impianto fotovoltaico è praticamente gratis.

C’è poi un provvedimento più recente, conosciuto come Bonus 110%, in cui lo Stato italiano restituisce al cittadino più di quanto speso per una serie di lavori di efficientamento energetico. In questo caso l’impianto fotovoltaico non può essere realizzato da solo, ma deve fare parte di un progetto più complesso, dove l’abitazione possa giovare di un miglioramento della classe energetica, di almeno due livelli.

Una volta appurata la fattibilità, il cittadino può recuperare il costo nei modi visti sopra. Trattandosi però di spese solitamente ingenti, sono pochi i soggetti che possono assorbire un credito d’imposta così alto, sebbene diviso su più anni. Molto più spesso, nel caso del bonus 110%, si sceglie la via dello sconto in fattura, se l’installatore è una grossa azienda, o della cessione del credito a un soggetto terzo, in molti casi un istituto di credito. Questi vantaggi non riguardano solo l’acquisto dell’impianto fotovoltaico, ma comprendono anche l’installazione, il materiale necessario, ed eventualmente anche la batteria di accumulo, andando ad abbattere l’ostacolo spiegato in precedenza, relativo al rientro economico dell’accumulatore domestico.


Lo Stato agevola il cittadino che desidera installare un impianto fotovoltaico.

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