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Wolfspeed potrebbe mettere fine alla crisi dei semiconduttori

L'intenzione sarebbe aprire una enorme fabbrica in Germania per supportare la produzione europea di veicoli elettrici.

Secondo la testata tedesca Handelsblatt, Wolfspeed sarebbe intenzionata a realizzare una mega fabbrica di semiconduttori SiC in Germania. Il progetto includerebbe una partecipazione di ZF che otterrebbe una quota di maggioranza per un polo interno dedicato a ricerca a sviluppo, ma la strada sembra essere ancora lunga.

Wolfspeed rappresenta attualmente uno dei principali produttori di semiconduttori al carburo di silicio (SiC) per il mercato automobilistico. Si tratta di alternative ai convenzionali chip al silicio che forniscono diversi vantaggi come conduttività più elevata e una dispersione dell'energia sensibilmente inferiore, il che migliora l'autonomia delle auto elettriche.

Le soluzioni di Wolfspeed verranno installate sulle nuove generazioni EV di Mercedes-Benz e Jaguar Land Rover. Tuttavia, al momento, l'azienda svolge le proprie operazioni esclusivamente negli Stati Uniti, dove possiede una fabbrica costata ben 5 miliardi di dollari. Sembra, però, che la società voglia espandere la produzione in Europa.

Plancia del SUV Jaguar I-PACE
Plancia del SUV Jaguar I-PACE

Stando a quanto riportato, il nuovo polo produttivo dovrebbe sorgere a Ensdorf, nel Saarland, al posto di una vecchia centrale elettrica a carbone. La testata sottolinea anche che il sito tedesco dovrebbe essere perfino più grande di quello americano, il che richiederebbe investimenti ancora maggiori.

Il progetto, infatti, dipende dalla promessa di sussidi governativi, ragione per cui la decisione sarebbe in corso di valutazione. Da questo punto di vista dovrebbe essere ZF a giocare un ruolo fondamentale che, radicata sul territorio da decenni, potrebbe riuscire a raccogliere sia il consenso politico che di altre aziende del settore interessante ad espandere il proprio business.

Inoltre, sempre secondo la testata, ZF sarebbe in grado di fornire il personale necessario in tempi contenuti per avviare la produzione in scala. Un progetto del genere, insomma, potrebbe sbloccare la costruzione di veicoli elettrici che, al momento, procede a rilento proprio a causa della catena di approvvigionamento che non riesce a soddisfare la domanda di semiconduttori. La società statunitense, però, prevede di avviare le linee non prima dei quattro anni.

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