Dall'annuncio a febbraio, Tritium è riuscita a rendere operativa la nuova fabbrica a Lebanon in soli 5 mesi per una produzione stimata di 10.000 caricabatterie l'anno.
La redazione di Tate
05:36
•
26 ago 2022
•
2 minuti
Tritium, società australiana impegnata nello sviluppo e nella produzione di sistemi di ricarica per EV, ha aperto la fabbrica in Tennessee annunciata a febbraio. Si tratta di un risultato importante non solo per gli Stati Uniti, ma per l'intera industria grazie ad una struttura modulare che ha consentito di ridurre drasticamente i tempi di realizzazione.
Dalla data dell'annuncio, infatti, Tritium ha investito solo cinque mesi per costruire e rendere operativa lo stabilimento di Lebanon attraverso un design modulare e, quindi, scalabile. Il progetto rientra nel piano Buy American sviluppato dall'amministrazione Biden, che punta a far crescere il mercato interno sostenendo le aziende che producono sul territorio locale.
"Come i nostri prodotti, abbiamo progettato il nostro processo produttivo per essere modulare e scalabile. Questo design ha consentito di rendere operativa la fabbrica in Tennessee in cinque mesi, che è uno dei tempi di setup più veloci che io abbia mai sperimentato nella mia carriera" ha commentato Glen Casey, Chief Operating Officer di Tritium.
Il nuovo sito, infatti, dovrebbe produrre fino a 500 posti di lavoro entro 5 anni con una produzione annua di ben 10.000 caricabatterie distribuiti su 6 linee, una volta raggiunta la piena capacità. In una prima fase verrà prodotto il caricabatterie rapido RTM, mentre già dall'inizio del 2023 dovrebbe iniziare la produzione del PKM150. Per quanto riguarda quest'ultimo, infatti, Tritium conta di ottenere la compatibilità con i requisiti del Buy America Act entro il primo trimestre del prossimo anno.
"È fondamentale che l'infrastruttura di ricarica americana sia costruita proprio qui negli Stati Uniti" ha dichiarato Jane Hunter, CEO di Tritium.
In realtà si tratta anche di una manovra per accedere a tutte le agevolazioni governative del piano sulla transizione ecologiche che consentono, tra l'altro, di usufruire di diversi fondi messi a disposizione dall'amministrazione. Questo consente una crescita del volume d'affari più rapida sul territorio americano e di stabilire più agevolmente partnership con altre aziende, come nel caso di Enel X-Way con cui l'australiana già collabora.