La fabbrica tedesca di Tesla ha raggiunto il volume di produzione di 1.000 vetture a settimana, anche se in ritardo rispetto alle tempistiche previste inizialmente.
La redazione di Tate
08:01
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20 giu 2022
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2 minuti
Seppur in ritardo rispetto alla tabella di marcia, la Gigafactory europea di Tesla ha raggiunto il traguardo produttivo di 1000 Model Y a settimana. È un obiettivo, infatti, che l’azienda prevedeva di raggiungere entro aprile, ma alcuni problemi hanno spostato in avanti la tabella di marcia rispetto a quanto preventivato.
Sfortunatamente, pare che il reparto di verniciatura abbia avuto qualche difficoltà, ragione per cui gli obiettivi prefissati hanno inevitabilmente subito un rimando. Tuttavia, sembra che il sito berlinese stia riuscendo a fare comunque meglio della fabbrica texana che attualmente si ritrova con una produzione ancora limitata a causa della scarsa disponibilità di celle 4680.

Va tenuto in considerazione, infatti, che le Model Y prodotte nella Giga Berlin fanno ancora affidamento sulle celle 2170, laddove Stati Uniti e Cina sono passati alle nuove 4680 progettate direttamente da Tesla, le quali promettono una maggiore autonomia e maggiore efficienza. Tuttavia, l’azienda ha già confermato che l’aggiornamento alle nuove celle avverrà anche per la fabbrica tedesca non appena la catena di approvvigionamento ne consentirà una produzione più massiccia.
In ogni caso, per quanto in ritardo, quello raggiunto dalla fabbrica di Berlino rappresenta un risultato fondamentale per Tesla. Prima che il sito entrasse in funzione, le vetture vendute in Europa venivano prodotte in Cina, il che comportava spese maggiori per l’importazione oltre che tempi di attesa più lunghi.
Raggiungendo un volume di produzione che ammonta a circa 50.000 vetture l’anno, il sito europeo alleggerisce il carico di lavoro della fabbrica a Shangai consentendo, peraltro, di aumentare i volumi di vendita sul territorio orientale. Il tutto chiaramente ammesso che la fabbrica riesca a mantenere tale ritmo.
Il futuro della produzione, non solo per Tesla, rimane per il momento ancora incerto a causa della crisi di semiconduttori che non sembra arrestarsi.