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Arrivano le "targhe verdi" anche per la Romania

Anche la Romania introduce le cosiddette "targhe verdi" per semplificare la distinzione dei veicoli completamente elettrici.

Nelle scorse ore il Ministro dell'Ambiente rumeno, Tankzos Barna, ha condiviso le foto di quelle che saranno le cosiddette "targhe verdi" dedicate ai veicoli elettrici. Anche la Romania, quindi, intraprende la strada seguita già dalla Polonia, per quanto riguarda il panorama europeo, e da numerosi altri paesi come l'Ucraina, il Regno Unito o alcuni stati degli Stati Uniti.

A differenza della soluzione polacca e come visibile dalle immagini pubblicate, la Romania ha optato per rendere i caratteri e la loro cornice verde piuttosto che lo sfondo. Come suggerito dallo stesso Ministro, questo consente di distinguere più agevolmente i veicoli a zero emissioni, semplificandone l'individuazione agli addetti ai lavori.

"Rendendo i veicoli non inquinanti più visibili nel traffico, faciliteremo la creazione di un quadro più chiaro per garantire a queste vetture specifiche agevolazioni: parcheggio gratuito, accesso nelle zone a basse emissioni, detrazioni fiscali e, soprattutto, le autorità locali avranno uno strumento utile per il loro lavoro" ha commentato Barna.
Targa Verde Romania
Targa Verde Romania

In effetti la differenziazione delle targhe porterebbe diversi vantaggi e semplificazioni nella vita quotidiana. La Germania, ad esempio, ha adottato una soluzione piuttosto interessante, anche se non consente una distinzione così netta e rapida allo sguardo. In particolare, le vetture elettriche vedono applicato un piccolo badge denominato E-Plakette che consente l'accesso a tutte le agevolazioni previste per i veicoli a emissioni zero. Uno degli aspetti più interessanti è che la E-Plakette può essere richiesta anche dai non residenti, che arrivano in Germania magari per un viaggio, e potranno usufruire di tutti i vantaggi legati all'alimentazione elettrica durante l'escursione.

Anche in Italia, sul finire del 2021, si era discusso della questione attraverso l'interrogazione parlamentare al MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile) firmata dal deputato Giuseppe Chiazzese del Movimento 5 Stelle. In particolare, Chiazzese, chiedeva una normativa sul piano nazionale specifica per le BEV, considerando in particolare le agevolazioni che queste comportavano.

Alcuni esempi sono l'esenzione del bollo (in alcune regioni permanente), il parcheggio gratuito, l'accesso nelle ZTL e tariffe agevolate. Il problema sollevato dal deputato riguardava la gestione differenziata per ogni singolo comune, che rischiava di far cadere in errore gli automobilisti che, ignari della regolamentazione specifica, sarebbero potuti incorrere in multe ingiuste semplicemente spostandosi da un comune all'altro. Al momento però non ci sono stati ulteriori sviluppi su quest'aspetto, e l'idea di una "targa verde" anche per l'Italia, si è risolta in un nulla di fatto.

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