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Stellantis e Infineon insieme per i semiconduttori a carburo di silicio

L'accordo prevede che Infineon riservi la produzione al gruppo a partire dalla metà del prossimo decennio per la prossima generazione di EV.

Il gruppo Stellantis ha firmato un memorandum d'intesa (MOU) con Infineon per la produzione di semiconduttori basati sul carburo di silicio. L'accordo non è ancora vincolante, ma in caso di contrattualizzazione i nuovi semiconduttori equipaggeranno i veicoli elettrici di prossima generazione.

Ma cosa sono i semiconduttori a carburo di silicio (SiC)? Si tratta di soluzioni diverse rispetto alle alternative a base di silicio che apportano alcuni vantaggi. Sono ancora più piccoli e più efficienti, il che consente di migliorare significativamente la struttura dei veicoli elettrici. Riescono a trasmettere maggiore energia rispetto ai semiconduttori a base di silicio, ma al contempo riducono anche la dispersione generando meno calore.

Plancia della Peugeot 408
Plancia della Peugeot 408

In sostanza, la tecnologia utilizzata da Infineon dovrebbe migliorare l'autonomia delle EV. Parte di questo miglioramento è dovuto proprio alla riduzione del calore che consente di installare un sistema di raffreddamento più piccolo e meno esigente in termini energetici. In questo modo, una maggiore quota energetica della batteria verrebbe riservata alla propulsione.

"Rispetto alle tecnologie di alimentazione tradizionali, il carburo di silicio aumenta l'autonomia, l'efficienza e le prestazioni dei veicoli elettrici. Con la nostra tecnologia leader CoolSiC e i continui investimenti nelle nostre capacità produttive, siamo sulla strada giusta per soddisfare la crescente domanda di elettronica per l'alimentazione nel settore dell'elettromobilità" ha commentato Peter Schiefer, presidente della divisione Automotive di Infineon.

Nell'accordo vengono menzionati il CoolSiC Gen2p 1200 Ve il CoolSiC Gen2p 750 V, che consentirebbero peraltro a Stellantis di standardizzare la produzione. Infineon dovrebbe riservare la produzione ai fornitori del gruppo europeo cosiddetti Tier 1. Secondo le stime di Infineon, il volume di affari ammonta a diversi miliardi di euro.

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