Il consorzio per le batterie intercambiabili dei mezzi a due ruote cresce con l'obiettivo di sviluppare uno standard a vantaggio di tutti.
La redazione di Tate
06:54
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17 set 2022
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2 minuti
L'SBMC (Swappable Battery Motorcycle Consortium) ha raggiunto i 21 membri tra i maggiori produttori di scooter e batterie al mondo. Tra questi compaiono nomi del calibro di Samsung e Piaggio con l'obiettivo di sviluppare un nuovo standard per le batterie intercambiabili dei veicoli a due ruote.
Un primo tentativo di standardizzazione era già stato effettuato dalle quattro big giapponesi quali Yamaha, Honda, Suzuki e Kawasaki. Tuttavia, quell'accordo si è risolto in un nulla di fatto e nel 2021 è stato annunciato un nuovo consorzio promosso da Honda, Yamaha, KTM e Piaggio. È proprio questo il consorzio che adesso ha raggiunto i 21 membri, con l'aggiunta di: AVL, Ciklo, CINQUE, Forsee Potere, Hioki, Hyba, JAMA, Kawasaki , KYMKO, Niu, Polaris, Roki, Samsung, Sinbon, Sumitomo Elettrico, Suzuki, Swobbee, Vitesco e VeNetWork.
Alcune di queste, come KYMKO e Niu, hanno già effettuato ingenti investimenti in soluzioni per batterie sostituibili ed hanno già una forte presenza sul mercato. È il caso di KYMKO, ad esempio, che ha diffuso la piattaforma IONEX anche in occidente acquisendo un buon numero di clienti. Tali aziende potrebbero rivelarsi fondamentali per sviluppare un sistema adattabile a tutte le produzioni, sulla base dei progressi già raggiunti.

Tuttavia, va sottolineato che attualmente uno "standard" si sia già imposto sul mercato ed è quello di Gogoro. Per chi non lo sapesse, Gogoro attualmente rappresenta il più grande produttore di scooter elettrici. La sua produzione di batterie intercambiabili ha già superato il milione di unità e quotidianamente ben 300.000 sostituzioni vengono effettuate dai clienti.
In sostanza, Gogoro, che non ha aderito al consorzio, ha tracciato la strada che gli consentirebbe di posizionarsi come leader di mercato nel settore elettrico che va via via espandendosi lasciandosi alle spalle i veicoli a combustione interna, ovvero le soluzioni con le quali aziende come Piaggio o Honda hanno avuto fino ad oggi un ruolo primario.
È chiaro, quindi, che per poter rimanere competitivi in un settore il quale, almeno nel Vecchio Continente, diventerà l'unico consentito per la mobilità privata entro il 2035 andranno messe in campo strategie che possano far fronte ad una concorrenza sempre più agguerrita.
L'espansione del consorzio rappresenta un vantaggio per i clienti quindi? Beh, il tutto dipenderà dal modo in cui le aziende decideranno di affrontare la concorrenza. Nel caso in cui si dovesse sviluppare uno standard tale da consentire il cambio batterie in una qualsiasi stazione a prescindere dal marchio del proprio mezzo, senza dubbio si allargherebbe il bacino di utenti e si ridurrebbero i costi per la gestione dell'infrastruttura oltre a quelli per i clienti stessi.

