Le nuove batterie risultano sensibilmente più economiche, ma saranno abbinate a celle LFP che forniranno la potenza necessaria ad alimentare il motore.
La redazione di Tate
10:32
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19 set 2022
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2 minuti
Our Next Energy (ONE), azienda impegnata nella produzione di batterie per EV, ha svelato una batteria priva di anodi. Questo dovrebbe renderne la produzione non solo più veloce e sostenibile, ma anche sensibilmente più economica consentendo la transizione di massa verso i veicoli elettrici.
La particolarità della cella risiede soprattutto nella densità energetica, che è probabilmente la più alta mai raggiunta: 1.007 Wh/l. Non è stata ancora rivelata la densità gravimetrica della cella, seppur l'assenza dell'anodo dovrebbe garantire un peso quantomeno accettabile del pacco batteria.
Si tratta del primo passo verso le soluzioni a doppia chimica per EV che ONE aveva anticipato lo scorso anno. In sostanza, il pacco batteria sarà composto da celle basate su due diverse chimiche, così da garantire un'elevata autonomia, a fronte di un costo decisamente più accessibile.
In particolare, le celle senza anodi, dovrebbero raggiungere un costo di produzione di 50 dollari per kWh, ovvero solo 5.000 dollari per un pacco da 100 kWh. Tuttavia, almeno per quanto riguarda il settore EV, realizzare pacchi batteria basati esclusivamente sulle nuove celle non sarebbe sostenibile.
La chimica porta con sé alcuni svantaggi, due dei quali sono praticamente inconciliabili con la mobilità elettrica: una vita utile piuttosto breve e una potenza insufficiente ad alimentare un motore. Se questo non basta, la chimica delle celle senza anodo è anche più pericolosa rispetto alle tradizionali soluzioni basate sugli ioni di litio.
Queste le ragioni per cui ONE ha pensato di adottare un sistema "ibrido" che riesca tanto a soddisfare le esigenze di clienti e di sicurezza, quanto a contenere i costi per l'acquisto di un EV. Come mostrato nel 2021, le batterie Gemini della società adotteranno sia celle basate sulla nuova chimica che celle LFP (litio-ferro-fosfato). Le prime faranno da supporto per garantire un'autonomia di circa 900 km, mentre le seconde forniranno la potenza necessaria ad alimentare il motore.
Il risultato sarebbe una vettura che per le piccole percorrenze quotidiane sfrutta le celle LFP, le quali garantiscono una vita utile del pacco batteria decisamente superiore con un'autonomia di circa 240 km. Per quanto riguarda invece le celle senza anodo, queste verrebbero utilizzate solo per i viaggi a lungo raggio. Considerando un utilizzo occasionale delle nuove celle, il pacco batteria dovrebbe fornire una durata di circa 400.000 km.
Ancora non è chiaro quali saranno i marchi ad adottare le nuove soluzioni. Nonostante tra gli investitori si annoverano marchi come BMW, è probabile che questi siano maggiormente interessanti alle soluzioni LFP pure di ONE (Aries e Aries 2) piuttosto che alle batterie Gemini. Il produttore, però, ha già anticipato che i pacchi batteria Gemini raggiungeranno la produzione di massa entro il 2026.