Come evidenziato dai dati relativi agli Stati Uniti, la mobilità elettrica e più in generale l'energia sostenibile aiutano notevolmente il livello di impiego.
La redazione di Tate
09:55
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29 giu 2022
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2 minuti
Il Dipartimento per l'Energia degli Stati Uniti ha pubblicato l'ultimo rapporto sull'energia e l'occupazione del 2022 mostrando dati incredibili sul fronte del lavoro. Il mercato dei veicoli elettrici ha generato nuovi posti di lavoro con un tasso di crescita del 26,2% rispetto all'anno precedente, un trend che con tutta probabilità sortirà gli stessi effetti anche in Europa.
D'altro canto, seppur con gli ormai noti problemi relativi a produzione e approvvigionamento, la richiesta di veicoli elettrici anche in Europa continua a crescere. Proprio ieri abbiamo condiviso i dati di UNRAE che hanno evidenziato una ripresa del mercato, seppur timida, anche in Italia grazie ai contributi statali per l'acquisto di auto a basse o zero emissioni.
Secondo il rapporto negli Stati Uniti, l'occupazione nel settore dell'energia è cresciuta del 4% dal 2020 al 2021 superando addirittura il tasso di occupazione complessivo che si ferma al 2,8%. Il dato più interessante è che la spinta proviene proprio dalle fonti rinnovabili, laddove i combustibili fossili tendono alla decrescita. In particolare, le rinnovabili hanno generato 300.000 nuovi posti di lavoro, portando i lavoratori da 7,5 a 7,8 milioni in un solo anno.

Naturalmente, la mobilità sostenibile comprende tutti i tipi di alimentazione e non solo quella puramente elettrica. In particolare, il segmento delle vetture ibride ha visto una crescita dell'occupazione del 19,7%, ovvero 23.557 nuovi posti di lavoro. Gli ibridi plug-in hanno fatto registrare ben il 30,9% di nuovi lavoratori mentre la categoria delle celle a combustibile ha registrato una sorprendente crescita del 41,4%.
In controtendenza sono, invece, i dati relativi all'occupazione nel settore dei combustibili fossili, il quale in totale ha perso circa 40.000 posti di lavoro per quanto concerne l'estrazione e/o produzione. Lo stesso vale per la produzione di energia che sfrutta i suddetti combustibili che ha registrato una ulteriore perdita di 3.000 posti di lavoro circa.
Viceversa, la produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili è cresciuta molto più velocemente rispetto al tasso generale, senza contare che solo l'impegno per l'efficientamento energetico ha generato oltre 57.000 nuovi posti di lavoro.
Si tratta di statistiche a dir poco rilevanti che dimostrano quanto l'energia pulita giovi non soltanto all'ambiente, ma anche al mondo del lavoro. D'altronde, è un concetto che avevano già ampiamente chiarito alcuni dei carmaker più grandi, come Tesla, che sta espandendo tutte le sue Gigafactory, di Berlino e Shanghai ne abbiamo parlato. Lo stesso si può dire di altre realtà come i gruppi BMW e Volkswagen.