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La micromobilità elettrica migliora la viabilità, ecco lo studio

Uno studio pubblicato sulla testata americana Nature Energy mostra le conseguenze di una limitazione alla micromobilità elettrica.

Ormai circolare per le strade con biciclette e monopattini elettrici, magari condivisi, è divenuta una prassi tanto per chi lo fa quanto per chi vede farlo. Ma cosa succederebbe se le piccole soluzioni elettriche subissero delle limitazioni? Uno studio americano ha risposto a tale domanda con dati decisamente interessanti.

Il 9 agosto 2019, la città di Atlanta negli Stati Uniti ha limitato l'utilizzo dello sharing per scooter, bici e monopattini elettrici tra le 21:00 e le 4:00. Gli autori dello studio hanno quindi utilizzato i dati tra il 25 giugno 2019 e il 22 settembre 2019 per analizzare le conseguenze del divieto notturno.

Gamma di veicoli elettrici a noleggio di Helbiz
Gamma di veicoli elettrici a noleggio di Helbiz

Si tratta di una fascia oraria in cui, naturalmente, la circolazione è ridotta. Tuttavia, le conseguenze del divieto si sono agevolmente evidenziate. I tempi di viaggio sono aumentati così come i costi per i cittadini e l'amministrazione locale.

Più precisamente, il tempo medio per un viaggio in auto all'interno della città è aumentato tra il 9,9% e il 10,7%, ovvero 2-5 minuti in più per ogni spostamento. Inoltre, durante gli eventi sportivi al Mercedes-Benz Stadium, è stato rilevato un aumento di circa 12 minuti di viaggio per il rientro a casa.

Per quanto possano sembrare piccole le cifre, in un anno si traducono in molte ore in più trascorse all'interno della propria vettura. A questo va aggiunto naturalmente l'eventuale costo per il carburante. L'impatto economico per i soli cittadini di Atlanta è stato stimato in circa 4,9 milioni di dollari che, portati su scala nazionale, per gli Stati Uniti diventano tra i 408 e i 573 milioni di dollari.

Uno degli aspetti più interessanti che emerge dallo studio è che tutti i dati raccolti risalgono al periodo antecedente la pandemia da COVID-19. Questi, quindi, fanno riferimento ad un arco di tempo in cui la micromobilità era sensibilmente meno diffusa rispetto ad oggi. Di conseguenza, se tali limitazioni venissero applicate oggi, le cifre esposte si rivelerebbero persino superiori.

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