La diffusione delle auto a zero emissioni, arrivata a ridurre ai minimi storici le nuove immatricolazioni di auto a combustione, era solo un passo della strategia norvegese per una mobilità sostenibile e a misura d’uomo.
La redazione di Tate
10:13
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7 gen 2023
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2 minuti
La Norvegia è, a buon titolo, considerata la Terra Promessa della mobilità elettrica e ad oggi ha raggiunto quota 86% di auto a batteria fra le nuove immatricolazioni.
La piccola nazione scandinava ha stabilito molto presto, nei primi anni ‘90, i propri obbiettivi (100.000 veicoli elettrici su strada entro il 2020, traguardo superato con due anni di anticipo, nel 2018) impostando una strategia economica che potesse sostenerli.
Tale decisione è stata seguita unanimemente da tutta la classe politica, indipendentemente dallo schieramento, portando la Norvegia ai risultati odierni.
Ad Oslo si tassano le auto a combustione interna in modo direttamente proporzionale alle emissioni prodotte dal veicolo, al momento della compravendita (secondo una precisa tabella perfettamente studiata ed inserita nel sistema fiscale norgese), scontando le EV, in modo da renderle immediatamente più appetibili, seppur la tassa di importazione sia maggiore.
Anche nella quotidianità il Governo norvegese ha ritenuto fondamentale che le auto a batteria risultassero la scelta migliore rispetto a quelle termi.Con questo fine, il Parlamento ha approvato la norma fiscale, detta “regola del 50%” per disciplinare le imposte locali (su autostrade, traghetti, parcheggi…) in vigore sui mezzi di trasporto.
Tale norma stabilisce, al 50% appunto, la tassazione massima imponibile a un’auto elettrica rispetto all’importo pagato da una termica, per il medesimo servizio.
Oltre a questo è stata anche sviluppata una rete di ricarica capillare, tanto che è possibile trovare punti di ricarica ultra-rapida persino al circolo polare artico.
Tutti questi sforzi hanno dati i loro frutti e ora la Norvegia è sta introducendo la fase successiva, ovvero il graduale abbandono dei mezzi a quattro ruote privati in favore dei mezzi pubblici, del car sharing e delle biciclette, tradizionali e a pedalata assistita.
La rivoluzione dei veicoli elettrici in Norvegia non è mai stata tanto l’obbiettivo finale, quanto un passo verso una mobilità che rimetta al centro l’uomo e non la macchina, sia essa a batteria o a serbatoio.
Il Paese sta quindi iniziando a ridurre le agevolazioni per i veicoli elettrici, promuovendo gli spostamenti a piedi e in bicicletta, soprattutto nelle grandi città come Oslo, per contribuire a ridurre il livello di traffico e il dispendio energetico.