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La guerra dei prezzi tocca le batterie, ribassi in arrivo?

Secondo la testata cinese CnEVPost, CATL starebbe proponendo un nuovo listino più conveniente per le proprie batterie, ma solo ai produttori cinesi di EV.

Stando a quanto riportato da CnEVPost, CATL avrebbe messo in piedi una nuova strategia dei prezzi per mantenere la propria posizione dominante nel mercato delle batterie. Tuttavia, al momento sembra essere rivolta ai soli produttori cinesi di EV, il che naturalmente esclude anche Tesla, il suo maggior cliente.

Il prezzo delle batterie proposte da CATL tende ad essere influenzato dal costo del carbonato di litio, attualmente quotato a circa 64.000 euro per tonnellata. Tuttavia, pare che il produttore cinese sia riuscito a concludere un contratto per una fornitura di 3 anni ad un prezzo di poco superiore ai 27.000 euro per tonnellata, ovvero meno della metà.

Il nuovo programma dovrebbe essere implementato a partire dal terzo trimestre di quest'anno, consentendo ai produttori EV di acquistare batterie ad un prezzo decisamente più favorevole. Questo consentirebbe di ridurre uno tra i costi più elevati attualmente in fase di produzione dei veicoli e che inevitabilmente incide sul prezzo finale di vendita.

Pacco batteria Qilin di CATL
Pacco batteria Qilin di CATL

I produttori che decidono di aderire, però, dovranno rispettare una condizione: circa l'80% delle batterie adottate per la produzione dovranno provenire dalle fabbriche di CATL. Attualmente, tra i produttori che quest'ultima definisce "strategici" sono presenti NIO, Li Auto, Huawei e Zeekr (Geely). Non appare alcun produttore americano o europeo, nonostante molti di questi, come Tesla, rientrino tra i maggiori clienti della società.

Difficile stabilirne il motivo, anche perché con alcuni di loro vi è già una collaborazione profonda. È notizia di pochi giorni fa l'apertura di una nuova fabbrica di batterie negli Stati Uniti interamente di proprietà Ford, ma gestita proprio in collaborazione con CATL. Di conseguenza, con Ford così come con Tesla potrebbero esserci già accordi di fornitura abbastanza convenienti.

Viceversa, potrebbe anche essere una risposta dell'economia cinese all'Inflation Reduction Act dell'amministrazione Biden. In effetti, la manovra ha limitato la concorrenza cinese, e considerando che oltre il 50% delle batterie EV provengono proprio dalla Cina, potrebbe essere un modo di capitalizzare la propria posizione.

Ad ogni modo, così come nel caso di Tesla, anche la mossa di CATL potrebbe generare un'ulteriore "guerra dei prezzi" con conseguenti riduzioni nell'intero settore. Pare, infatti, che SVOLT abbia già iniziato a fare pressioni sui propri fornitori per uno sconto del 10% sulle materie prime.

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