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I crostacei diventano batterie ricaricabili grazie ad un nuovo studio americano

La ricerca condotta da un gruppo di studiosi delle università di Maryland e Huston ha realizzato una batteria ricaricabile utilizzando gli scarti dei crostacei.

Uno delle più grandi sfide per le batterie ricaricabili è senza dubbio il loro riciclo e smaltimento. Un nuovo studio condotto dalle università di Huston e Maryland ha fornito un'interessante soluzione: rendere le batterie quasi del tutto biodegradabili grazie all'utilizzo dei crostacei per realizzare l'elettrolita.

La cosiddetta "seconda vita" delle batterie è uno degli aspetti in cui, soprattutto i produttori EV, stanno investendo enormi sforzi. Molti di questi sono impegnati a sviluppare sistemi a "circuito chiuso" che consentano di tracciare le batterie dei propri veicoli e riutilizzarle, completamente o in parte, così da rendere l'intera produzione più ecosostenibile.

Schema di realizzazione dell'elettrolita basato sul chitosano
Schema di realizzazione dell'elettrolita basato sul chitosano

Tuttavia, il team di ricercatori proveniente dalle due università sopracitate ha sviluppato una soluzione addirittura più semplice e amica della natura. Innanzitutto, i ricercatori hanno costruito una batteria a zinco-metallo, ovvero una soluzione allo stato solido che utilizza lo zinco in sostituzione del litio.

Lo zinco è un elemento con una presenza maggiore in natura che rende le batterie più economiche e perfino più sicure. Per l'elettrolita, invece, è stato utilizzato il chitosano, un polisaccaride comunemente utilizzato in ambito farmaceutico derivato dalla chitina, altro elemento facilmente estraibile in natura.

La chitina, infatti, può essere estratta da numerose fonti "comprese le pareti cellulari dei funghi" ha spiegato Liangbing Hu, direttore del Center for Material Innovation dell'Università del Maryland. Tuttavia, la maggiore densità è possibile trovarla nei crostacei come aragoste, gamberi o granchi.

Questo consente di realizzare batterie che risultano biodegradabili per circa i due terzi della loro composizione. L'elettrolita si è biodegradato in soli 5 mesi semplificando sensibilmente il riciclo del componente metallico.

Ma quanto sono efficaci queste batterie? Sorprenderà sapere che la batteria sviluppata dagli scienziati ha mantenuto il 99,7% di efficienza energetica dopo ben 1.000 cicli di ricarica. I risultati completi dello studio possono essere consultati qui.

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