Secondo le dichiarazioni di un alto dirigente di BYD, le batterie LFP della società saranno fornite anche a Tesla per la sua gamma di autovetture.
La redazione di Tate
07:20
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9 giu 2022
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2 minuti
BYD, azienda cinese tra i principali concorrenti di Tesla nel mercato orientale, potrebbe fornire le sue innovative Blade Battery proprio a Tesla. È ciò che ha lasciato intendere un alto dirigente del carmaker stando a quanto riportato da CnEVPost, che ha risposto attraverso il portale ad una domanda fattagli durante un’intervista.
Naturalmente, BYD così come Tesla si occupa sia della produzione delle batterie che di veri e propri veicoli, ragione per cui la concorrenza con Tesla è diretta. Peraltro, Elon Musk in passato non ha rivolto parole propriamente lusinghiere verso la società cinese prendendosi gioco delle sue proposte, il che aveva scongiurato la possibilità di una qualsiasi forma di collaborazione.
Tuttavia, BYD è riuscita a realizzare celle con chimica LFP (Litio-Ferro-Fosfato) più efficienti rispetto ad altre soluzioni, grazie ad un fattore di forma a “lama” che evita di realizzare moduli separati. In sostanza, le celle possono essere affiancate realizzando un unico modulo di grandi dimensioni, simile alle batterie strutturali adottate recentemente da Tesla.
Questo permette innanzitutto di aumentare la densità energetica delle singole celle, uno dei gap che affligge la chimica LFP rispetto alle batterie NCA tradizionali. Inoltre, consente di posizionare un maggior numero di celle a parità di spazio disponibile, rispetto alle soluzioni cilindriche attualmente utilizzate dai concorrenti (Tesla inclusa).

È chiaro che si tratta di una tecnologia che ha quindi stuzzicato l’interesse dell’intero settore, considerando che la chimica LFP sembra essere la via maestra per riuscire ad introdurre le EV nel mercato di massa, grazie al costo sensibilmente ridotto.
Inoltre, secondo le dichiarazioni di BYD, il principale vantaggio delle sue celle si riscontrerebbe sul fronte della sicurezza. Stando alle ricerche interne, a differenza delle batterie ternarie, le celle LFP non bruciano riducendo notevolmente il rischio di incendio in caso di malfunzionamento. In più, non raggiungono le alte temperature che affliggono anche le celle basate su ferro-fosfato che superano i 200 °C, laddove le NCA superano persino i 500 °C. Nel caso delle soluzioni LFP di BYD, anche quando forate, non hanno mai superato temperature comprese tra i 30 e i 60 °C.
“Tesla è una società di grande successo non importa per cosa, BYD rispetta Tesla e noi ammiriamo Tesla. Siamo buoni amici con Elon Musk, e presto gli forniremo le batterie. Siamo buoni amici” ha commentato Lian Yubo, vicepresidente esecutivo e presidente di BYD.
In conclusione, sembra che BYD e Tesla siano in ottimi rapporti, i test tanto vociferati siano stati effettivamente eseguiti e il risultato sembra essere un successo tanto per l’una che per l’altra società.