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BYD, crescono le vendite ma sono ancora 700.000 gli ordini arretrati

L'espansione degli stabilimenti di BYD sembra non bastare a soddisfare una domanda crescente, soprattutto sul territorio cinese.

Nonostante BYD stia investendo enormi sforzi nell'aumento della capacità produttiva, sembra che ancora non riesca a far fronte alla crescente domanda. Come dichiarato nelle ultime ore, il carmaker ha ancora 700.000 ordini arretrati con attese non inferiori ai 4-5 mesi per i nuovi acquirenti.

A quanto pare i blackout dovuti al caldo torrido in Cina, unito alle restrizioni da COVID-19, continuano a rallentare la produzione. Nel caso di BYD i 700.000 ordini arretrati vanno a sommarsi con una domanda che continua a crescere.

Nel mese di agosto, infatti, il carmaker ha venduto ben 174.915 veicoli NEV (New Energy Vehicle) con un aumento del 184,84% rispetto allo stesso mese del 2021, dove il totale si è fermato a 61.409 unità. Inoltre, entro la fine dell'anno, BYD prevede di raggiungere consegne mensili per una quantità di 280.000 vetture.

Vista frontale della BYD Han EV
Vista frontale della BYD Han EV

Tuttavia, il CEO della società Wang Chuanfu ha confermato che la produzione continua a mantenere un passo troppo lento rispetto alla richiesta. È stato lo stesso Chuanfu a dichiarare che il tempo minimo di attesa per chi volesse acquistare adesso un'auto di BYD è di 4-5 mesi.

Va detto però che, almeno secondo i vertici della società, ci sono altri fattori che impediscono una leale concorrenza in alcuni territori. In particolare, il riferimento è al mercato statunitense. L'azienda ritiene discriminatori gli incentivi concessi per le produzioni americane, i quali hanno veicolato l'attenzione dei clienti verso altri produttori. L'azienda ha addirittura dichiarato che, se il governo dovesse insistere su questa strada, potrebbe valutare un ritiro temporaneo dal mercato USA.

Nel frattempo, BYD ha puntato anche al mercato europeo per il quale, come abbiamo riportato alcuni giorni fa, sta valutando anche nuovi siti di produzione. Per Germania, Svezia e Paesi Bassi, il carmaker ha già firmato gli accordi con i partner per la distribuzione.

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