Durante un'intervista con Autocar, un dirigente di BYD ha ammesso che l'azienda è intenzionata ad aprire stabilimenti europei localizzando la produzione.
La redazione di Tate
12:51
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29 ago 2022
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2 minuti
BYD, attualmente tra i maggiori produttori cinesi nel settore EV, vorrebbe aprire nuovi siti di produzione anche in Europa. È quanto afferma uno dei suoi dirigenti, il quale durante un'intervista ha dichiarato che la società sta valutando la possibilità di aprire nuove fabbriche nel Vecchio Continente.
Attualmente non ci sarebbero piani ben definiti, ma BYD sembra volersi espandere anche sul territorio europeo. D'altronde, il carmaker ha già annunciato l'arrivo di diversi modelli per il nostro mercato nel corso dei prossimi 12 mesi, ma che verranno prodotti tutti sul territorio cinese. La produzione della casa, infatti, è concentrata esclusivamente in Cina al momento dove ormai da anni BYD rappresenta uno dei maggiori fornitori per le flotte aziendali.

"Stiamo seriamente pensando ad un piano di localizzazione. Non abbiamo un piano definito al momento. Abbiamo appena iniziato a studiarlo, per comprendere meglio l'orientamento dei nostri clienti, e se tutto va bene e costruiamo qui le fondamenta e tutte le strutture, questo potrebbe guidare ad una localizzazione" ha dichiarato Brian Yang, assistente alla direzione generale di BYD, ad Autocar.
Seppur fortemente radicata in Cina, BYD rappresenta attualmente uno dei maggiori fornitori a livello globale di veicoli elettrici. Solo nei primi sei mesi del 2022, il produttore ha venduto circa 650.000 NEV, ovvero i cosiddetti "veicoli a nuova energia" che comprendono BEV, PHEV e FCEV.
BYD, inoltre, si unirebbe ad altre aziende orientali che vorrebbero allargare il loro business in Europa, prima tra tutte Nio. In particolare, quest'ultima rappresenta il maggiore concorrente di Tesla a livello mondiale ed in certo senso ha già messo in atto un piano d'espansione. L'azienda ha annunciato l'apertura di un impianto Nio Power in Ungheria.
Tuttavia, questo si concentrerà solo sullo sviluppo e la costruzione delle famose stazioni di sostituzione di Nio, ovvero impianti in cui gli automobilisti potranno sostituire il proprio pacco batteria piuttosto che procedere alla tradizionale ricarica. La costruzione delle vetture, invece, rimarrà localizzata in Cina.