BMW Group e Huayou Recicling hanno intensificato i loro sforzi per ridurre l'impronta di carbonio attraverso il riutilizzo delle materie prime recuperate dalle batterie.
La redazione di Tate
05:15
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27 mag 2022
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2 minuti
Attraverso un comunicato stampa, la joint venture BMW Brilliance Automotive (BBA) ha reso nota l'intensificazione del lavoro congiunto svolto insieme a Huayou Recicling. L'obiettivo è quello di massimizzare la percentuale di materie prime delle batterie riutilizzate, andando a ridurre l'impronta di carbonio del 70% rispetto all'estrazione di nuovi elementi.
L'intesa attualmente riguarda il solo territorio cinese, in cui le norme sulle batterie risultano più stringenti rispetto ad altri paesi. D'altronde, per il momento, il mercato orientale rappresenta il più grande al mondo per il settore EV, in costante crescita dal 2015, rendendo la presenza dei veicoli elettrici più marcata rispetto ad altre realtà anche europee. Questo produce inevitabilmente un'adozione maggiore delle batterie agli ioni di litio, molte delle quali si apprestano a raggiungere la fine del loro primo ciclo di vita.
Attualmente, BMW riutilizza le batterie non più adeguate all'alimentazione dei suoi powertrain in diverse applicazioni per le quali la capacità risulta fondamentale. Alcuni esempi sono i carrelli elevatori dei suoi stabilimenti, piuttosto che sistemi di stoccaggio stazionari per l'energia elettrica. Soluzioni che consentono di ridurre l'impatto ambientale delle batterie, ma che non intraprendono un nuovo impiego delle materie prime nella produzione vera e propria.
La partnership, invece, nasce proprio per consentire uno smaltimento delle vecchie batterie recuperando tutto il possibile da quelle dismesse per poi reinvestirlo nella produzione di nuove celle. In particolare, Huayou si occuperebbe del recupero di nichel, cobalto e alluminio che verrebbero poi rispediti agli stabilimenti di BMW per la realizzazione di nuove batterie. D'altronde, l'aumento del costo per le materie prime e la relativa scarsità che ha generato i problemi di approvvigionamento degli ultimi due anni, rendono il riciclaggio una fonte indispensabile per ottimizzare la produzione favorendo la sua impronta ecologica.
"Alla luce della crescente scarsità di risorse limitate e dell'aumento dei prezzi delle materie prime, è particolarmente importante portare avanti l'economia circolare, aumentare la percentuale di materiali riutilizzabili e ridurre la nostra dipendenza dalle materie prime" ha commentato Joghen Goller, Presidente BMW Group per la regione cinese.
In particolare, proprio le norme sulla tracciabilità delle batterie imposte dal governo cinese, hanno spinto BMW a generare un sistema di codifica che garantisce la tracciabilità degli accumulatori ad alta tensione senza soluzione di continuità durante l'intero ciclo di vita. Una batteria da 100 kWh, infatti, contiene circa 90 Kg di materiale tra nichel, cobalto e alluminio (con una componente maggioritaria per il primo), ragione per cui uno smaltimento non corretto, oltre ad avere un impatto negativo sull'ambiente, rappresenterebbe un notevole spreco di risorse.
Con questi presupposti, BMW spera di raggiungere gli obiettivi dell'iniziativa internazionale "Race to Zero" a cui ha aderito, con lo scopo di raggiungere entro il 2050 il cosiddetto "impatto zero".