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Battery Passport, una carta di identità per le batterie

La GAB, composta da oltre 100 aziende impegnate nel settore energetico, sta sviluppando il primo "passaporto virtuale" per le batterie EV.

La Global Battery Alliance sta lavorando con numerose aziende, tra cui LG, Quebec e Tesla per realizzare il primo "passaporto per batterie". Si tratta di un documento virtuale che consente di verificare tutti i dati relativi agli accumulatori, dalla provenienza delle materie prime al packaging.

Attualmente, si tratta solo di un progetto, ma che trova le sue radici nella sostenibilità, così come un po' tutto ciò che concerne la mobilità elettrica. Lo scopo è quello di creare una catena del valore che consenta di produrre accumulatori sostenibili sotto ogni punto di vista, non solo ambientale. Ad esempio, sarebbe possibile avere un maggiore controllo sull'estrazione dei materiali così da ridurre al minimo il rischio di sfruttamento minorile.

Batteria strutturale per EV
Batteria strutturale per EV

Allo stesso tempo, consentirebbe di verificare la provenienza di ogni singolo materiale utilizzato per i componenti della batteria. Questo rappresenta un punto fondamentale per le agevolazioni offerte dall'Inflation Reduction Act, poiché la certificazione assicurerebbe l'intero importo di 7.500 dollari di agevolazione sulle nuove autovetture nel caso queste utilizzino soluzioni prodotte negli Stati Uniti con materie prime nostrane.

"Ogni Battery Passport sarà un gemello digitale della sua batteria fisica abilitato dalla piattaforma digitale Battery Passport che offre una soluzione globale sicura per la condivisione di informazioni e dati. Questa piattaforma mira ad andare oltre alla gestione delle performance di una singola batteria, ma di tutte le batterie lungo la catena del valore dell'intera industria" si legge nel comunicato stampa.

Infine, il monitoraggio delle batterie garantisce una semplificazione del riciclaggio ed un riutilizzo delle batterie EV esauste come sistemi stazionari. Un progetto che si propone di ridurre sprechi e inquinamento rendendo la mobilità elettrica vantaggiosa anche al termine del ciclo di vita delle vetture.

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