Lo stabilimento in Michigan vedrà installati sul suo tetto, da qui a tre anni, impianti fotovoltaici per 650 MW di energia verde che porteranno i modelli elettrici dell'ovale blu ad essere sostenibili fin dall'assemblaggio.
La redazione di Tate
13:00
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15 ago 2022
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2 minuti
Nemmeno le auto elettriche possono dirsi del tutto sostenibili: per quanto il loro ciclo di vita, se alimentate da energia rinnovabile, possa compensare la CO2 immessa in atmosfera durante la loro produzione, poche case automobilistiche si sono poste effettivamente il problema dei processi produttivi tutt'ora legati allo sfruttamento delle fonti fossili.

In questo ambito, Ford sta dando un segnale molto importante, che potrebbe fare da esempio ad altre competitor; dal 2019 la casa dell'ovale blu fa parte del progetto MIGreenPower promosso da DTE - l'azienda che fornirà i pannelli fotovoltaici per l'impianto in Michigan - a cui hanno aderito oltre 600 aziende e 62 mila cittadini privati e che ha permesso l'installazione di 2,8 milioni di MWh di impianti fotovoltaici, con un risparmio per l'ambiente di circa 2,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

La scelta sostenibile di Ford è un aspetto estremamente importante, oltre che lodevole, se si tiene a mente che l'azienda prevede di aumentare enormemente i propri ritmi produttivi, arrivando a 600.000 veicoli elettrici entro la fine del 2023, e due milioni entro la fine del 2026.

Parte di questi verranno assemblati in Michigan, altri nei nuovi stabilimenti che stanno sorgendo in Tenesse e Kentucky, probabilmente a loro volta dotati di impianti per l'auto-produzione di energia pulita.
Anche sotto l'aspetto occupazionale ci sono buone notizie: contrariamente al leitmotiv di chi si oppone agli investimenti green, la scelta di Ford non solo non ha tagliato posti di lavoro, ma ne ha creati di nuovi: i 250 lavoratori verranno assunti a tempo determinato e dieci a tempo indeterminato