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Ricarica veloce auto elettrica: dove, tempo e costi

La ricarica delle batterie delle vetture elettriche può richiedere tempi diversi a seconda del tipo di colonnina alla quale ci si collega: ecco la guida a quelle fast più veloci.

La ricarica dei veicoli elettrici può essere divisa in due tipologie: quella in corrente alternata, più lenta, e quella in corrente continua detta anche veloce o fast. Il nome ci lascia chiaramente intendere come le colonnine fast siano quelle che permettono di ricaricare più velocemente le batterie della nostra auto: sono quindi la soluzione ideale quando si è in viaggio, per ridurre i tempi di sosta al minimo indispensabile e così procedere lungo la nostra strada.

Come distinguere le colonnine fast da quelle meno veloci

La ricarica alle colonnine fast avviene utilizzando due diverse tipologie di connettore, a seconda del tipo di vettura:

  • CCS2 Combo: è lo standard per la ricarica in corrente continua di tipo fast per il mercato europeo, adottato dalla stragrande maggioranza delle vetture che sono dotate di ricarica di tipo fast.
  • CHAdeMO: si tratta dello standard di connessione in corrente continua sviluppato da alcuni produttori giapponesi, adottato da un ridotto numero di vetture e in prospettiva in via di abbandono nei mercati europei Italia inclusa a favore di quello CCS2 Combo.
Ricarica fast con presa CCS2 Combo
Ricarica fast con presa CCS2 Combo

Le colonnine tradizionali a corrente alternata sono dotate di collegamento tipo 2, con cavo che può essere o meno integrato nella colonnina; le colonnine veloci hanno invece sempre cavo di collegamento integrato in quanto la potenza di ricarica erogata è tale da richiedere l’utilizzo di cavi che siano di grande dimensione, in alcuni casi addirittura dotati di sistema di raffreddamento integrato.

Le colonnine di ricarica veloce sono fisicamente più grandi di quelle tradizionali a corrente alternata, dovendo ospitare un maggior numero di componenti richiesti per erogare la loro potenza massima. Si distinguono quindi molto bene anche solo osservandole. Alcune colonnine di tipo veloce offrono anche la possibilità di ricaricare attraverso segnale in corrente alternata tradizionale, mettendo a disposizione un cavo con connettore tipo 2: in questo modo espandono la flessibilità di utilizzo al massimo, permettendo di ricaricare pressoché tutti i veicoli a prescindere dalla tipologia ovviamente con potenze e velocità differenti.

Le colonnine fast hanno sempre cavo di collegamento integrato.

Tutti i veicoli elettrici possono ricaricare alle colonnine veloci?

La maggior parte delle vetture elettriche in commercio può utilizzare le colonnine di ricarica fast, grazie alla presenza del connettore CCS2 Combo o di quello CHAdeMo a seconda del tipo di vettura. Non tutte le full electric però adottano questi connettori: alcuni modelli, tipicamente si tratta di citycar e vetture compatte con batterie di ridotta capacità, possono integrare unicamente il connettore tipo 2 e pertanto sfruttare le sole colonnine a più bassa potenza a corrente alternata.

Le vetture ibride plugin non possono in genere sfruttare un collegamento di tipo fast, essendo dotate del solo collegamento con connettore tipo 2 in corrente alternata. Alcune eccezioni a questa regola generale le troviamo in vetture SUV ibride plugin di elevate dimensioni, caratterizzate da batterie più grandi della media delle vetture plugin e per le quali i costruttori hanno previsto anche la ricarica alle colonnine fast a più alta potenza.

Le colonnine fast sono pensate per le full electric, non per le ibride.

Qual è la potenza erogata dalle colonnine veloci?

La potenza fornita dalle colonnine di tipo fast varia molto a seconda del tipo di installazione: si parte da valori di 40 kW-50 kW a salire sino a toccare picchi di 350 kW nelle più veloci. In generale possiamo dividere le colonnine veloci in categorie a seconda della potenza erogata, parametro che poi influenza anche il costo al kWh del servizio:

  • colonnine fast sino a 50 kW
  • colonnine fast da 75 kW-100 Kw
  • colonnine fast sino a 150 kW
  • colonnine ultrafast (HPC) da oltre 150 kW sino a 350 kW

La potenza massima di ricarica di una colonnina non implica che la nostra vettura potrà ricaricare a quella potenza. Tale valore è infatti influenzato da diverse variabili:

  • qual è la potenza massima accettata dalla nostra vettura per la ricarica fast: spesso tale parametro è inferiore alla potenza massima della colonnina, fermandosi in genere attorno ai 100 kW.
  • le condizioni della batteria: più questa è scarica più accetterà potenze di ricarica elevate. Viceversa se la batteria è già particolarmente carica la potenza accettata sarà inferiore.
  • tecnologia di ricarica: le colonnine HPC da 300 kW e oltre di potenza raggiungono questi picchi quando abbinate a vetture elettriche che sono dotate di tecnologia a 800 V. Le vetture di questo tipo sono solo una parte ridotta del totale del parco circolante, che è basato su tecnologia di ricarica in corrente continua a 400 V.
Le colonnine fast possono essere più o meno veloci a seconda della loro potenza massima.

Dove si trovano le colonnine fast

Le colonnine fast sono tipicamente installate fuori dai centri urbani, in aree che prevedono un traffico automobilistico importante. La ricarica fast, del resto, è pensata proprio per ricaricare le batterie nel minor tempo possibile quando si è in viaggio.

In generale i fornitori di servizio scelgono parcheggi di centri commerciali o zone dove sono presenti diverse attività per installare le colonnine più veloci; assistiamo inoltre ad una loro diffusione nella rete autostradale, contesto nel quale si rivelano essere molto utili. Alcune aziende impegnate nell’erogazione di diesel e benzina stanno installando, in modo autonomo o attraverso partnership, colonnine di ricarica veloce all’interno delle proprie stazioni di rifornimento più grandi: è ipotizzabile che tale trend continuerà ad espandersi con l’aumentare del numero di vetture elettriche in circolazione.

La rete Supercharger di Tesla, infine, è sviluppata in diverse tipologie di location che vanno dalle stazioni di rifornimento autostradale ai centri commerciali a hotel: in generale si trovano tutti lungo le più grandi e trafficate direttrici di traffico.

Le colonnine veloci vengono installate nei centri commerciali, lungo le grandi arterie e in autostrada.

Quanto tempo ci vuole per ricaricare alle colonnine fast

La ricarica alle colonnine veloci è quella più rapida, ma richiede un tempo che comunque non è di pochi minuti. La durata effettiva della ricarica è legata alla tipologia di colonnina utilizzata, alla capacità della batteria del veicolo elettrico e alle condizioni della batteria (temperatura e percentuale di occupazione) al momento dell’avvio della ricarica.

Sappiamo che la ricarica delle batterie avviene con una potenza più elevata tanto più la batteria è scarica: questo vuol dire che ricaricare partendo dal 10% di capacità occupata è preferibile, con una colonnina di tipo fast, rispetto che collegare la macchina con ancora il 65% della batteria a disposizione.

Non è per questo motivo possibile indicare con precisione quale sarà il tempo necessario per ricaricare le batterie, in quanto a tale risultato si arriva tenendo conto di differenti fattori. Quello che possiamo dire è che vetture con batterie più capienti sono in genere capaci di ricaricare con potenze massime più elevate.

Utilizzando una colonnina da 100 kW di potenza massima, collegando una vettura con batteria al 10%, un tempo di 30 minuti è in genere sufficiente per poter ripristinare la ricarica della batteria sino ad un valore compreso tra il 70% e l’80%. Si tratta dei classici valori ai quali si ricaricano quale massimo le batterie alle colonnine fast così da ottimizzare la sosta in modo da ridurre la durata dell’operazione e al contempo caricare quanto necessario la batteria.

Il tempo di ricarica è dipendente da molti parametri ma è sempre molto più rapido che con la ricarica domestica.

Quanto costa ricaricare alle colonnine fast

Il costo della ricarica alle colonnine veloci è ovviamente legato alle politiche commerciali dell’azienda che fornisce il servizio, ma in generale tutti i provider tendono a fornire un servizio con prezzi simili a seconda del livello di potenza fornito.

Nel caso delle colonnine fast di potenza più contenuta, indicativamente comprese tra i 40 kW e i 50 kW quale massimo, il costo al kWh si posiziona nell’intervallo tra i 0,50 € e 0,60 €. Aumentando con la potenza nello scaglione tra 50 kW e 60 kW il costo al kWh è compreso indicativamente tra 0,60 € e 0,70 €; con potenze fino a 150 kW il costo al kWh sale sino a 0,75 € mentre le colonnine di ricarica fast più potenti da 300 kW o superiori hanno un costo al kWh che è mediamente pari a 0,79 €.

Ricarica fast al Supercharger Tesla
Ricarica fast al Supercharger Tesla

La ricarica alle colonnine fast è quindi ben più costosa di quella domestica, con differenze che a seconda del contratto possono anche portare ad un costo che quadruplica. La ricarica domestica è però per sua natura molto più lenta, con potenze che in genere variano da 2 kW a 5 kW a seconda del tipo di impianto installato e della potenza massima del contratto sottoscritto. Le ricariche fast devono quindi essere utilizzate solo quando necessario, cioè quando si vuole ripristinare la capacità della batteria in modo rapido perché ad esempio si è nel mezzo di un viaggio di lunga percorrenza.

C’è inoltre la possibilità di risparmiare qualcosa acquistando soluzioni in abbonamento, che permettono a fronte di un importo predefinito di avere a disposizione un credito di kWh da caricare a tutte le tipologie di colonnine, fast incluse quindi, beneficiando di una tariffa più concorrenziale rispetto a quella della ricarica a consumo tradizionale.

Il costo di ricarica alle colonnine fast è quello più alto, proprio per via della velocità offerta.

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