La crisi energetica ha fornito una forte spinta allo sviluppo delle energie rinnovabili in Europa, la quale ha dissipato ogni timore di un ritorno al carbone.
La redazione di Tate
16:00
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1 feb 2023
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2 minuti
Con lo scoppio del conflitto russo-ucraino, l'approvvigionamento di gas per la produzione energetica è drasticamente diminuito, facendo temere un massiccio ritorno al carbone per l'Europa. Tuttavia, non solo questo è stato evitato, ma l'Europa ha perfino accelerato sensibilmente sulle rinnovabili segnando un vero e proprio record.
Come sottolineato da Ember, società specializzata nell'analisi della produzione energetica, l'Europa nel 2022 ha soddisfatto il 22% della richiesta energetica con le fonti rinnovabili, a fronte di un 20% derivato dal gas fossile. Per quanto riguarda il carbone, invece, un lieve aumento è stato fisiologico, ma si è fermato al solo 1,5% rispetto al 2021 senza superare i livelli del 2018.
"L'Europa ha evitato il peggio della crisi energetica. Gli shock del 2022 hanno causato solo una lieve crescita per l'energia a carbone e un'enorme ondata di sostegno alle energie rinnovabili. Qualsiasi timore di un ritorno al carbone è ormai morto" ha dichiarato Dave Jones, Head of Data Insights di Ember.
Il merito, tuttavia, non va riconosciuto solo alle amministrazioni che senza dubbio hanno dimostrato un forte impegno ad investire sull'energia verde. Un importante aiuto è stato dato direttamente dai cittadini europei che, aiutati dal clima mite del 2022 e dall'impennata dei prezzi, hanno ridotto sensibilmente la loro richiesta energetica impedendo la (ri)crescita significativa del carbone.
In particolare, la domanda nell'ultimo trimestre del 2022 è diminuita del 7,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, una riduzione pari a 56 TWh. In corrispondenza di un deficit anche del nucleare e dell'idroelettrico, i cittadini europei sono riusciti a far si che solo un sesto fosse coperto dalla produzione a carbone.
"La transizione dell'Europa verso le fonti rinnovabili emerge da questa crisi più forte che mai. I paesi europei non si stanno solo impegnando ad eliminare il carbone, ma si stanno sforzando ad eliminare anche il gas. La crisi energetica ha indubbiamente accelerato la transizione elettrica dell'Europa. L'Europa si sta immergendo in un'economia pulita ed elettrificata, e questo sarà pienamente visibile nel 2023. Il cambiamento sta arrivando e tutti dovranno essere pronti" ha concluso Jones.