Grazie ad un processo di scomposizione chimica, sarà possibile utilizzare le pale eoliche a base epossidica come fonte di materie prime.
La redazione di Tate
11:08
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9 feb 2023
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1 minuti
Vestas insieme all’università di Aarhus, l’istituto tecnologico danese ed il produttore di resina epossidica Olin ha annunciato un metodo per riciclare qualsiasi pala eolica a base epossidica. Questo include quelle in utilizzo, quelle future e perfino le tonnellate già depositate nelle discariche.
I quattro partner nel 2021 hanno messo in piedi un progetto chiamato CETEC (Circular Economy for Thermosets Epoxy Composites) con l’obiettivo di rendere le pale delle turbine eoliche riutilizzabili. A quanto pare, l’obiettivo è stato raggiunto attraverso la scomposizione chimica del componente che viene trasformato in materiali vergini per nuove produzioni.
“Fino ad ora l’industria ha creduto che il materiale delle pale per turbine eoliche richiedesse un nuovo approccio alla progettazione e alla produzione per essere riciclabile o, oltre a questo, circolare a fine vita. Andando avanti, ora possiamo vedere le vecchie pale eoliche a base epossidica come una fonte di materia prima” ha dichiarato Lisa Ekstrand, vicepresidente e responsabile per la sostenibilità di Vestas.
Si tratta di un annuncio di fondamentale importanza, considerato che molte delle pale eoliche installate anni addietro e ormai inservibili riempiono le discariche. Un problema che secondo WindEurope è destinato semplicemente ad aumentare.
L’associazione non-profit prevede che fino al 2025 saranno prodotte circa 25.000 tonnellate di pale eoliche dismesse che saliranno fino a 52.000 tonnellate entro la fine del 2030. La soluzione di Vestas, insieme alla tecnologia RecyclableBlade di Siemens Gamesa che entro il 2040 conta di costruire anche i rotori con materiali riciclabili, renderebbe la produzione eolica di energia completamente sostenibile entro pochi anni.