Le due aziende maggiormente coinvolte stanno valutando un ulteriore fase di installazione che renderebbe il parco ancora più grande e produttivo.
La redazione di Tate
15:35
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10 ott 2022
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1 minuti
Il parco eolico offshore britannico Dogger Bank potrebbe sorgere ancora più grande rispetto al piano iniziale. Le società coinvolte stanno valutando di sviluppare una fase D che aumenterebbe ulteriormente la capacità produttiva del parco che potrebbe raggiungere i 5 gigawatt.
Del Dogger Bank abbiamo parlato più volte, si tratta di un parco eolico a largo dalla costa orientale dello Yorkshire, ed è una joint venture che coinvolge Equinor per il 40%, SSE Renewables per il 40% ed Eni Plenitude per il 20%. Si tratta di un progetto che punta a ridurre la dipendenza energetica dai combustibili fossili per alimentare la rete elettrica in Gran Bretagna.
Proprio a maggio avevamo riportato l'installazione del primo cavo HVDC ad opera della danese NKT. Tuttavia, in questa prima fase saranno installate solo le piattaforme, e solo dal prossimo anno troveranno posto le turbine. Per questa ragione, Equinor e SSE Renewable stanno valutando un ulteriore installazione che consenta di ospitare un numero ancor maggiore di turbine.

Il progetto iniziale, infatti, si articola in tre fasi A, B e C. La fine dei lavori è prevista nel 2026, per la realizzazione del più grande parco eolico al mondo. La produzione dovrebbe riuscire ad alimentare circa 6 milioni di case. Con la costruzione di un ulteriore impianto, il parco raggiungerebbe i 5 gigawatt di produzione consentendo di fornire energia a basso costo ad ancora più famiglie.
Oltre alla convenienza dal punto di vista economico, però, l'impatto più significativo sarebbe senza dubbio sull'ambiente. Secondo General Electric, una singola turbina Heliade X riesce a fornire una produzione annua lora di 74 GWh, consentendo di risparmiare 52.000 tonnellate di anidride carbonica.