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Gli incendi degli ultimi mesi possono essere legati al cambiamento climatico?

Incendi in Artide, Amazzonia, Gran Canaria. Sono legati al cambiamento climatico?

Sicuramente ti sarà capitato di leggere a proposito degli incendi che hanno colpito l’Artide o di quello recentissimo in Gran Canaria o di quelli che si stanno verificando in Amazzonia. Se così non fosse, non preoccuparti, proviamo a fare una breve sintesi insieme e a capire se e perché gli incendi degli ultimi mesi influiscono sul cambiamento climatico.

Incendi in Artide

Partendo dagli incendi che vedono coinvolte ormai da più di un mese Alaska, Siberia e in minor parte la Groenlandia, il bilancio ad oggi è allarmante considerando anche che tutti e tre i paesi fanno parte della regione più fredda del pianeta. Basti pensare che nella sola Siberia, “in tutto sta bruciando una superficie di foreste pari a quasi 30.000 chilometri quadrati, più della Sardegna” (Fonte: Il Post) e a giugno è stata registrata una temperatura media di 5,5° superiore a quella rilevata tra il 1981 e il 2010. “I numeri dall’inizio dell’estate sono veramente impressionanti: tra giugno e luglio sono bruciati 700.000 ettari di foreste boreali in Alaska, 150.000 ettari in Alberta (un’area grande più di Los Angeles), almeno 45.500 di ettari in Canada nei territori nordoccidentali in zone di permafrost, un minimo di 3 milioni di ettari in Siberia (secondo le stime ufficiali, ma Greenpeace Russia parla di 4,5 milioni). Un centinaio di grossi incendi si sono sviluppati anche in Groenlandia. […] Comunemente le foreste nordiche sono preda di roghi durante l’estate, perché quello che rende l’ecosistema artico biologicamente ricco è anche quello che lo rende infiammabile, ovvero enormi giacimenti di torba ottenuti nel corso della decomposizione millenaria di sfagno, licheni, muschi e altre piante basse. Le torbiere di solito sono composte in massima parte di acqua e non bruciano, ma con la captazione dell’acqua a uso agricolo e le temperature sopra i 30 gradi la torba si asciuga e diventa estremamente infiammabile, provocando inferni da cui è impossibile per gli animali fuggire, aggiungendo una catastrofe biologica al disastro del riscaldamento globale.”(Fonte: National Geographic)

Se quindi la causa di questi incendi è da attribuire all’innalzamento della temperatura è necessario anche precisare che nella regione artica le condizioni termiche stanno aumentando in maniera più veloce rispetto al resto del mondo. Inoltre, “se da un lato gli incendi sono causati dall’aumento delle temperature, dall’altro contribuiscono a aumentarle ulteriormente. I roghi diffondono infatti nell’atmosfera anidride carbonica (CO2), e il fumo e le particelle inquinanti diffuse dagli incendi aumentano la capacità di assorbimento dei raggi solari da parte dei ghiacci del nord — che normalmente riflettono la luce, ma smettono di farlo se si scuriscono — il cui scioglimento così accelera.” (Fonte: Il Post)

Incendi in Gran Canaria

L’incendio in Gran Canaria invece secondo Lourdes Hernandez, portavoce del WWF ed esperta di incendi, “sta facendo propagare le fiamme molto velocemente, così in fretta che gli stessi esperti hanno avvertito che il fuoco è fuori dalle capacità di estinzione” e l’unico modo di agire è aspettare che “le condizioni atmosferiche cambino o che (l’incendio) raggiunga un’area in cui non brucia così facilmente”. Inoltre secondo Hernandez questo tipo di incendio “risponde alla nuova tipologia di incendi strettamente legata ai cambiamenti climatici e a condizioni meteorologiche estreme, con ondate di calore, bassa umidità — al di sotto del normale — e vento forte”.

 Incendio in Australia ©️📸 AFP/LaPresse
Incendio in Australia ©️📸 AFP/LaPresse

Incendi in Amazzonia

Diversi sono gli incendi che coinvolgono la foresta amazzonica in questi giorni, i quali avvengono principalmente per cause antropiche.

“Un’altra cosa importante da dire per interpretare correttamente le notizie sugli incendi in Brasile è che non sono come gli altri di cui si è parlato quest’estate, per esempio quelli delle regioni attorno al mar Glaciale Artico. Questi incendi, che per ampiezza e intensità sono stati fuori dalla norma, hanno fatto discutere di un loro legame con l’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico: nel caso degli incendi nella foresta amazzonica, invece, questa possibilità si può escludere. Un ricercatore dell’INPE, Alberto Setzer, parlando a Reuters ha spiegato che «non c’è nulla di anormale nel clima brasiliano di quest’anno, né nella quantità di pioggia caduta sull’Amazzonia, che è solo un po’ sotto la media. La stagione secca crea le condizioni favorevoli per l’uso e la diffusione del fuoco, ma per dare il via a un incendio serve il contributo umano, che sia deliberato o accidentale». Su Twitter lo scienziato di Copernicus Mark Parrington ha invece parlato della presunta straordinarietà degli incendi di quest’anno, spiegando che «è troppo presto per dire se quest’anno è stato straordinario in termini di incendi nell’Amazzonia perché il picco delle emissioni solitamente è a settembre, mentre gli incendi nell’Artico non sono normali per ampiezza e durata».”

Tuttavia, sebbene in alcune regioni del Brasile gli incendi siano diminuiti, “secondo i dati della NASA messi insieme nel Global Fire Atlas, comunque, gli incendi avvenuti ad agosto sia nello stato di Amazonas (6.701) che in quello di Rondônia (7.191), un altro stato amazzonico, sono in aumento rispetto allo stesso mese nel 2018, 2017 e 2016. Inoltre per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica prodotte dagli incendi, nel mese di agosto non erano così alte nello stato di Amazonas da 16 anni; nell’intera Amazzonia — la macro-regione per come la considera il Brasile — non erano invece così alte dal 2010.” (Fonte: Il Post)

Quindi, riassumendo e rispondendo al titolo dell’articolo: sì, ma solo alcuni tra gli incendi degli ultimi mesi possono essere legati al cambiamento climatico. Tutti però possono avere effetti sul riscaldamento globale dato che ogni incendio rilascia ingenti quantità di CO2 e causare danni all’ecosistema.

Fonti di riferimento

C’è un “record di incendi” in Amazzonia? - Il Post
Per il momento sembra di no, malgrado quanto scrivano molti giornali: ma anche se non è niente di straordinario resta un grosso problema
Gli incendi in Siberia sono sempre lì - Il Post
Interessano un’area più grande della Sardegna, e gli sforzi per spegnerli sembrano fin qui poco efficaci
Gli incendi sull’Artico non si fermano - Il Post
E non hanno precedenti: il fumo sta arrivando anche negli Stati Uniti, mentre il governo russo ha deciso di mandare l’esercito

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