Secondo Rystad Energy l'aumento del costo del gas ha accelerato la transizione energetica rendendo le rinnovabili fino a 10 volte più convenienti.
La redazione di Tate
13:30
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2 nov 2022
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1 minuti
Secondo uno studio di Rystad Energy, una società di ricerca con sede ad Oslo, gli impianti fotovoltaici sono la migliore soluzione alla crisi energetica. Secondo l'istituto, la produzione solare sarebbe fino a 10 volte più economica rispetto alle centrali a gas, naturalmente a causa del costo raggiunto dal combustibile.
Che il prezzo del gas abbia raggiunto livelli record non è un segreto e l'Unione Europea sta tentando di mettere una pezza a quella che è una vera e propria crisi. In particolare, la società norvegese sottolinea l'aumento del costo per la produzione di un MWh che è passato dai 46 euro del 2021 ai 134 euro attuali. Un prezzo quasi triplicato in meno di un anno.

Rystad sostiene anche che il costo per MWh si stabilizzerà a 150 euro entro il 2030, rendendo le centrali a gas eccessivamente dispendiose da gestire. Per tali ragioni, secondo lo studio, risulterebbe più conveniente investire nella costruzione di nuovi impianti fotovoltaici piuttosto che nelle centrali a gas esistenti.
"Il gas continuerà a svolgere un ruolo importante nel mix energetico europeo per gli anni a venire, ma a meno che qualcosa di fondamentale non cambi, semplicemente l'economia, così come le preoccupazioni climatiche, faranno pendere la bilancia a favore delle rinnovabili" ha commentato Carlos Torres Diaz, responsabile dell'energia presso Rystad Energy.
Entro il 2050, inoltre, la società stima che se i fondi necessari al mantenimento della produzione a gas venissero investiti nelle rinnovabili, la produzione raggiungerebbe i 2.000 TWh riuscendo a coprire quasi la totalità della richiesta energetica.