Scopriremo cosa è la COP26, quali sono gli obiettivi futuri per affrontare il tema dell’emergenza climatica e cosa verrà fatto per la transizione energetica.
La redazione di Tate
10:31
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10 nov 2021
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5 minuti
Sommario
Cos’è la COP26
La COP26 è la Conferenza delle Parti (Conference of Parties), più comunemente chiamata Conferenza sul Clima, in cui gli Stati membri delle Nazioni Unite si riuniscono per affrontare il tema dell’emergenza climatica. Quella che si sta svolgendo in queste due settimane (dal 31 ottobre al 12 novembre 2021), di cui si sta dibattendo molto recentemente, è la 26a conferenza ed è ubicata a Glasgow, in Scozia, in partnership con l’Italia.
La COP26, il vertice mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), vede coinvolti leader politici di più di 190 stati, negoziatori, imprese e singoli cittadini. Questa conferenza in particolare è molto importante perché avviene 6 anni dopo l’Accordo di Parigi, nato durante la COP21, che in breve portò alla collaborazione di tutti i Paesi per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5° C e stabilì un aggiornamento ogni 5 anni tra gli Stati coinvolti.
Qual è lo scenario sociopolitico in cui si svolge la COP26
Per capire quello che succederà al termine di queste due settimane è necessario conoscere qual è la situazione di partenza in cui questa 26a edizione si svolge.
Innanzitutto la conferenza sarebbe dovuta avvenire l’anno scorso, ma la pandemia ha rimandato il tutto. Inoltre la mancanza di vaccini e i costi dei viaggi per raggiungere la Scozia hanno avuto un notevole impatto sulla partecipazione di alcune delegazioni, in particolare quelle dei paesi più poveri che non solo sono indubbiamente coinvolti nell’emergenza climatica, ma sono anche tra le realtà maggiormente colpite da questo scenario. Da una ricerca di McKinsey & Company infatti, se il riscaldamento globale fosse di 2° sopra i livelli pre-industriali al 2050, fra le popolazioni più povere del mondo le persone soggette a rischi climatici saranno il doppio di quelle attuali.
A fronte di ciò un altro elemento da tenere in considerazione sono i rapporti internazionali. Da un lato c’è la tensione politica ed economica tra gli Stati Uniti e la Cina, dall’altro anche i rapporti tra Regno Unito e Unione Europea, post Brexit, non sono di certo distesi.
Quali sono gli obiettivi e di cosa si sta discutendo
Gli obiettivi della COP26 così come si legge dal sito ufficiale, possono essere riassunti come segue:
- Azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C,
- Adattarsi per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali,
- Mobilitare i finanziamenti,
- Collaborare tra governi, imprese e società civile.
È possibile poi osservare l’agenda della Conferenza sul sito ufficiale e su quello dell’Unfccc. Gli argomenti, come si nota, sono molti e attraversano diversi fronti, si va dalle materie che riguardano la finanza all’attenzione verso i paesi meno sviluppati, alle questioni di genere legate al cambiamento climatico ad aspetti che coinvolgono più le città e i trasporti.
Cosa c’entra l’energia con la COP26
Tra i temi che sono stati trattati finora nell’agenda della COP26 di queste 2 settimane, l’energia è stata protagonista dell’intera giornata del 4 novembre 2021.
I nostri sistemi mondiali sono ancora per lo più basati su fonti energetiche non rinnovabili, come i combustibili fossili. Tali fonti oltre ad essere limitate producono molte emissioni di CO2 sul nostro pianeta. Per quanto probabilmente sarà ovvio, il motivo per cui si è parlato di energia riguarda il modo in cui questa viene prodotta, che può avere impatti importanti nei confronti del clima e conseguentemente del cambiamento climatico. A proposito di tale tema, l’obiettivo del vertice è stato quello di trovare delle soluzioni per accelerare la transizione globale verso l’energia pulita. Questo perché le energie rinnovabili hanno un ridotto impatto ambientale, non si esauriscono e non contribuiscono all’aumento delle emissioni di CO2.
L’argomento più caldo trattato nel corso della giornata riguarda la dichiarazione globale di transizione dal carbone all’energia pulita, in cui almeno 23 stati, tra cui anche l’Italia, si sono impegnati ad eliminare il carbone dalla loro produzione di energia e ad aumentare l’energia pulita, tranne in limitate e definite circostanze, che siano coerenti con un limite di riscaldamento di 1,5 gradi e con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi.
Altro aspetto interessante è stato il lancio delle Green Grids Initiative, per sviluppare a livello mondiale reti elettriche che riescano a gestire la produzione delle fonti rinnovabili e l’accumulo dell’energia stessa.
A livello generale invece i negoziati delle giornate dedicate alla Conferenza non sono ancora terminati, per il momento quello che sappiamo è che è stata redatta una bozza del documento conclusivo della COP26 che continua a mantenere come obiettivo il contenimento dell’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5° C.
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