L'impatto di internet dal punto di vista del consumo energetico e ambientale. Ad esempio, quanto costa in termini energetici una ricerca su Google?
La redazione di Tate
15:40
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8 apr 2019
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4 minuti
Sommario
- Quanto costa in termini energetici fare una ricerca su Google
- Quanto costa in termini energetici ascoltare musica o guardare un film in streaming
- 1. Meglio digitare l’indirizzo del sito che usare il motore di ricerca
- 2. Utilizzare dischi rigidi esterni
- 3. Attenzione alle email
- 4. Selezionare foto e video
- 5. Spegnere GPS, Wi-Fi, Bluetooth sul telefono o sul tablet quando non si utilizzano o impostare la modalità aereo
“Internet è un macchinario invisibile. Non vediamo mai le grandi infrastrutture che alimentano la nostra attività online e nella maggior parte dei casi siamo molto lontani dall’essere consapevoli di questi processi. Questo significa che non connettiamo mentalmente il loro utilizzo all’impatto che hanno sull’ambiente”.
È con queste parole di Mark Radka, direttore del reparto “Energia e Clima” della sezione Ambiente dell’ONU, che vogliamo iniziare questo articolo che tratterà due temi che a Tate, in quanto fornitore luce digitale e mobile, stanno molto a cuore: energia e internet. Proprio per questa chiara sensibilità da parte nostra ai due aspetti abbiamo deciso di raccontarvi l’impatto di internet dal punto di vista del consumo energetico e ambientale.
Quanto costa in termini energetici fare una ricerca su Google
Se la risposta è no, non preoccuparti, non sarebbe neanche così strano. Infatti, come diceva Mark Radka, è difficile immaginare ed essere consapevoli dell’effetto ambientale del nostro uso di internet. Proviamo però a rifletterci un attimo insieme.
Dalle reti di comunicazione agli smartphone veri e propri, internet necessita di elettricità. A richiederne abbondantemente sono soprattutto i data center, cloud o “biblioteche virtuali di file che necessitano di enormi quantità di energia per essere alimentate, raffreddate, monitorate” (Fonte: La Stampa). Brevemente, più dati produciamo e conserviamo più abbiamo bisogno dei data center, che si occupano di archiviare le nostre informazioni e ci permettono di avere tutto a disposizione velocemente. Quindi sebbene non ci prestiamo molta attenzione la possibilità di accedere al cloud, per esempio per recuperare foto, richiede un dispendio di energia non indifferente. Quindi le tecnologie, connesse all’informazione e alle telecomunicazioni, hanno bisogno di elettricità, ma anche di acqua, per funzionare correttamente, ed è inevitabile che le emissioni di gas serra che producono alimentino il riscaldamento globale.
Quanto costa in termini energetici ascoltare musica o guardare un film in streaming
Anche lo streaming di musica e video, per quanto abbia permesso la diminuzione di CO2 emessa per la produzione di vinili, CD e DVD, come tutti gli altri file digitali, ha bisogno di molta energia per funzionare correttamente. Dal report del Digital Power Group rimane impresso un dato: sebbene la ricarica di un singolo tablet o smartphone richieda una quantità trascurabile di elettricità, utilizzando l’uno o l’altro per guardare un’ora di video ogni settimana consuma più elettricità rispetto a due nuovi frigoriferi utilizzati per un anno. (Fonte: Digital Power Group, p. 3)
Se questo è quello che può fare il consumo di un singolo individuo, l’impatto ambientale che hanno quindi i colossi dell’economia, soprattutto quella digitale, è sicuramente ancor più evidente. Ecco perché è fondamentale far sì che internet diventi green. C’è da dire però che in questo alcuni passi avanti, da aziende come Apple, Facebook e Google, sono stati fatti. Tuttavia anche il nostro personale consumo, se responsabile, può avere influenze notevoli sull’ambiente. Chiaramente non vi stiamo chiedendo di smettere di guardare serie tv o di ascoltare musica in streaming e di tornare a carta e penna (noi per primi non riusciremmo nell’impresa e sarebbe controproducente per tanti altri motivi!), però siamo dell’idea che qualche piccola accortezza, un po’ di sensibilizzazione e consapevolezza non guastano mai!
Ecco perché vi vogliamo indicare 5 suggerimenti semplici per contribuire a ridurre il consumo di dati, e quindi di cloud, e quindi di energia.
1. Meglio digitare l’indirizzo del sito che usare il motore di ricerca
Scrivere direttamente l’URL del sito o salvare un indirizzo che visitiamo spesso tra i preferiti ridurrebbe del 75% le emissioni di CO2 collegate alla propria attività online. Inoltre, anche il tipo di dispositivo che utilizziamo può fare la differenza. Una ricerca di un minuto su internet consuma 100 W su un desktop fisso, 20 W su un portatile, alcuni W su un tablet e ancora meno su uno smartphone (Fonte: ADEME) Se poi non si conosce l’indirizzo specifico è meglio utilizzare parole chiave specifiche e indirizzare la richiesta così da limitare la sollecitazione dei server dei motori di ricerca.
2. Utilizzare dischi rigidi esterni
Se vuoi conservare foto, musica, documenti in maniera sostenibile salva tutti i file che desideri su spazi di archiviazione locale piuttosto che sui cloud per cui, come abbiamo visto, per farti accedere ai file necessitano di molta energia. In questa maniera eviterai di utilizzare i server.
3. Attenzione alle email
Anche le email hanno un loro notevole impatto ambientale. Ecco perché è importante prestare attenzione ad alcuni piccoli accorgimenti, come per esempio inviare messaggi leggeri, allegare file compressi o usare collegamenti ipertestuali piuttosto che documenti. Un altro suggerimento è di pulire abitualmente la propria mailing list da duplicati, indirizzi errati, eliminare i messaggi spam o cancellarsi dalle newsletter mai aperte.
4. Selezionare foto e video
Sia che conservi foto e video su cloud o su hard disk impara a selezionare ciò che è davvero importante. Cancella quindi video mossi, foto sfuocate. Tutto ciò che non è strettamente necessario può essere eliminato non solo per dare più ordine ai tuoi ricordi, ma anche per comportarsi in maniera sostenibile.
5. Spegnere GPS, Wi-Fi, Bluetooth sul telefono o sul tablet quando non si utilizzano o impostare la modalità aereo
Ogni tipo di connessione presente nello smartphone consuma energia elettrica: dal GPS alla modalità bluetooth. Ecco perché per risparmiare energia possiamo spegnere o mettere in modalità aereo lo smartphone durante la notte. Funzionalità come il bluetooth o il GPS è sempre meglio tenerle spente e accenderle solo quando necessario. “Se siete in ufficio e il telefono è lì accanto solo nel caso vi chiami qualcuno, potete risparmiare energia spegnendo il GPS, per poi accenderlo quando effettivamente vi servirà di nuovo — per esempio con le applicazioni di navigazione e mappe. Se non usate un auricolare o un altoparlante Bluetooth, spegnete anche quest’ultima connessione, che magari potrete riaccendere salendo in auto. Vale lo stesso per la connessione NFC, che salvo alcuni casi usiamo molto di rado. Quanto al Wi-Fi, consuma meno del 4G quindi è meglio tenerlo accesso se siete a portata del router, ma in caso contrario tanto vale spegnerlo.” (Fonte: Tom’s hardware).