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Veo Apollo, la e-bike che prova a ridurre la flotta di auto circolanti

Veo ha svelato la nuova e-bike Apollo, una soluzione capace di trasportare un passeggero o merci pesanti.

Apollo, è questo il nome della nuova e-bike di Veo pensata per trasportare un passeggero o un carico pesante inadatto alle tradizionali biciclette elettriche. Il mezzo si caratterizza per diversi aspetti che si sforzano di rendere la nuova bicicletta una vera e propria alternativa all'auto per la mobilità urbana.

Quando si parla di e-bike, infatti, ci si riferisce tendenzialmente a soluzioni capaci di trasportare una sola persona, il che le rende adottabili solo in maniera individuale. La Veo Apollo, invece, prova ad ampliare l'adozione della micromobilità rendendola più flessibile e adatta a scopi diversi.

Aspetto fondamentale è, naturalmente, il trasporto di un passeggero che consente lo spostamento di due persone attraverso ad una singola bicicletta. La capacità di carico della Apollo raggiunge i 181 kg. Tuttavia, se non è previsto un passeggero durante il tragitto, la Apollo riesce tranquillamente adattarsi al trasporto di merci consentendo di muovere anche carichi pesanti senza la necessità di impiegare l'automobile.

Vista frontale e-bike Veo Apollo
Vista frontale e-bike Veo Apollo

Altra peculiarità da non sottovalutare è la presenza dell'acceleratore. La maggior parte delle e-bike tradizionali, tra le quali sono presenti diversi modelli della stessa Veo, offrono esclusivamente la pedalata assistita. In questo caso, il motore da 750 W può essere anche azionato attraverso il suddetto acceleratore, trasformando i pedali in semplici poggiapiedi per il conducente. Inoltre, l'azienda ha limitato la velocità a 25 km/h, il che la rende perfettamente compatibile con le restrizioni europee anche in modalità automatica.

Si tratta di un aspetto da non sottovalutare, in quanto lo stesso produttore ha rilevato che le biciclette con acceleratore sono richieste 4 volte in più per il noleggio rispetto ai modelli con pedalata assistita pura. È chiaro, quindi, che la possibilità di spostarsi in maniera ecologica e senza sforzo contribuisca ad avvicinare un pubblico molto più ampio alla micromobilità. A confermarlo è stato lo stesso Edwin Tan, cofondatore e presidente di Veo.

"Se vogliamo portare più persone fuori dalle auto e all'interno delle piste ciclabili, la micromobilità deve riuscire a soddisfare le esigenze dei ciclisti per vari tipi di utilizzo e scopi. Un secondo posto sulla sella e la capacità di trasportare merci rendono la transizione verso la micromobilità accessibile per più persone" ha commentato Tan.

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