Il produttore americano renderà disponibili alcune stazioni di ricarica concorrenti selezionate disponibili sul sistema di navigazione integrato.
La redazione di Tate
10:31
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22 dic 2022
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2 minuti
Tesla ha annunciato che attraverso il suo sistema di navigazione saranno disponibili anche le stazioni di ricarica di terze parti. Tuttavia, queste dovranno rispettare gli elevati standard dell'azienda e, nel caso in cui le condizioni risulteranno insufficienti in seguito, verranno prontamente rimosse.
Naturalmente, l'obiettivo di Tesla è garantire un'esperienza di ricarica compatibile con il livello qualitativo fornito dalla rete proprietaria Supercharger. Attualmente la rete del carmaker è senza dubbio la più estesa oltre che la più apprezzata dai proprietari di vetture Tesla, ragione per cui fino a questo momento non si sentiva l'esigenza di fare affidamento anche alla ricarica offerta dalla concorrenza.
Tuttavia, negli ultimi anni la domanda per gli EV è sensibilmente aumentata e insieme a questa le aree in cui gli utenti necessitano di una stazione di ricarica. Per questo motivo Tesla ha deciso di migliorarne l'accessibilità partendo dal territorio europeo e israeliano.
Negli Stati Uniti, infatti, la situazione è più complessa: Tesla utilizza un connettore proprietario, recentemente rinominato NACS nella speranza che diventi uno standard al posto del CCS. Di conseguenza, la maggior parte delle stazioni non dispongono del connettore in questione rendendo impossibile la ricarica per i veicoli della casa.
Per quanto riguarda Europa e Israele, invece, Tesla adotta già da anni un connettore CCS che consente di ricaricare le auto presso qualsiasi stazione, Supercharger o meno. L'integrazione nel sistema di navigazione risulta decisamente più semplice, ma le stazioni dovranno rispettare 3 criteri: avere almeno un connettore di ricarica compatibile, essere frequentemente utilizzato dai proprietari Tesla (almeno una sessione ogni 4 giorni) e avere un tasso medio di successo della ricarica pari o superiore al 90%.
Viceversa, se il sistema dovesse rilevare un tasso medio di successo inferiore al 70% o nessuna sessione di ricarica in 14 giorni, la stazione verrà rimossa. Tesla ha avviato un vero e proprio programma di qualificazione denominato "Qualified Third-Party Charger" che molto probabilmente verrà esteso in tutti i mercati in cui opera nei prossimi mesi.