Il carmaker americano si appresta ad interrompere la produzione per due settimane in Europa per espandere il sito di Berlino.
La redazione di Tate
10:54
•
5 lug 2022
•
2 minuti
Dopo lo stop subito dalla fabbrica di Shangai per l'espansione dello stabilimento e raggiungere il numero di un milione di vetture l'anno, è il turno della Giga Berlin di Tesla. Secondo quanto riportato dalla testata tedesca Bild, la società americana si appresta ad una chiusura di due settimane del sito berlinese.
Nulla di nuovo dal punto di vista progettuale, dato che erano già note le intenzioni di espandere tutti e tre gli stabilimenti produttivi (Shangai, Austin e Berlino). L'obiettivo è chiaramente raggiungere una produzione che possa far fronte alla domanda in costante ascesa, causa di ormai un consistente numero di ordini in sospeso.
Naturalmente gli arretrati non sono dovuti solo alla richiesta, ma anche ai problemi di approvvigionamento e produzione subiti soprattutto in Cina dove la pandemia di COVID19 ed il conseguente lockdown ha costretto ad un'interruzione. Tuttavia, è innegabile che la richiesta di EV, soprattutto a marchio Tesla, sia costantemente in aumento nella quasi totalità dei mercati.
Attualmente la Giga Berlin produce circa 1.000 vetture a settimana, ma solo Model Y il che costringe ad importare gli altri modelli dalla fabbrica cinese. Inoltre, molte delle parti non sono realizzate in loco e questo si traduce in una forte dipendenza dal suddetto stabilimento orientale, oltre che dai fornitori di terze parti.
L'espansione della fabbrica europea, quindi, punta ad aumentare non solo il numero di vetture assemblate, ma anche la produzione di componenti. Stando a quanto riportato da Bild, infatti, la Gigafactory dovrebbe ospitare nuove linee di produzione che consentano di aumentare il numero di batterie realizzate e costruire i motori internamente. Lo stop dovrebbe iniziare già lunedì prossimo, 11 luglio.
Molto interessante, infatti, sarà l'inserimento di un terzo turno di lavoro rispetto ai due su cui è suddivisa attualmente l'attività della struttura. Questo richiederà inevitabilmente nuove assunzioni che possano soddisfare la copertura dei tre turni, un aspetto che già in passato ha posto dei paletti al sito europeo.
È noto, infatti, che dalla sua apertura avvenuta pochi mesi fa siano state molte le segnalazioni dei lavoratori che ritenevano gli stipendi troppo bassi con un conseguente rallentamento della produzione causato dalla mancanza di personale. Tuttavia, Tesla ha aumentato gli stipendi del 6% raggiungendo il numero di addetti necessari al pieno regime di produzione, per cui non dovrebbe essere una difficoltà riuscire a trovare nuovi dipendenti.