logo tate app
ELETTRICA
Home
Categorieapri menu tariffe
Menu
  1. /
  2. Mobilità elettrica
  3. /
  4. I tagli ai prezzi di Tesla non piacciono ai suoi fornitori
Novità
Mobilità elettrica

I tagli ai prezzi di Tesla non piacciono ai suoi fornitori

A quanto pare, questi derivano da una riduzione del costo di produzione che ricade direttamente sulla catena di approvvigionamento.

Abbiamo parlato di recente dei massicci tagli di prezzo che Tesla ha applicato all'intero listino, anche in Italia. La mossa del carmaker ha innescato una competizione sui prezzi, accolta da alcuni competitor e rifiutata da altri come Volkswagen, che sembra non far piacere ai fornitori.

Per comprendere cosa stia accadendo bisogna partire dalla strategia messa in atto da Tesla all'inizio di quest'anno: la società ha tagliato i prezzi della sua gamma di veicoli con riduzioni che superano anche il 20%. In sostanza, i prezzi delle vetture sono drasticamente più bassi, nel caso dell'Italia si arriva a riduzioni fino a 12.500 euro.

Per rispondere Tesla e rimanere competitivi, alcuni produttori legacy come Ford e numerose startup coinvolti nel settore EV hanno iniziato ad applicare tagli a loro volta. Tuttavia, come riporta Teslarati, sembra che i fornitori delle rispettive aziende non condividano questa linea d'azione che mette l'approvvigionamento delle case automobilistiche in seria difficoltà.

Vista posteriore della Tesla Model Y
Vista posteriore della Tesla Model Y

Il motivo è semplice: secondo Dan Sharkey, avvocato e fondatore di Brooks Wilkins Sharkey & Turco, quella riduzione di prezzo dovrà essere compensata dai fornitori. In sostanza, Tesla manterrebbe un margine di profitto alto, facendo ricadere la riduzione dei costi sui propri fornitori costringendoli a prezzi ridotti.

Secondo Sharkey questo meccanismo non è sostenibile dato che il costo delle materie prime in aumento e quello della produzione stessa impedisce ai fornitori di essere competitivi e soprattutto di riuscire a mantenere un margine sufficiente a consentire il prosieguo della loro attività.

Il portale americano, infatti, ne cita anche uno con sede nel Michigan che avrebbe presentato istanza di fallimento, pur essendo uno dei maggiori partner di Tesla. Va però sottolineato che, se da un lato il taglio dei prezzi riduce il margine di profitto per i fornitori, dall'altro i volumi di vendita dovrebbero garantire la giusta compensazione.

Non sorprende, infatti, che i tagli applicati da Tesla e da Ford abbiano visto una crescita sensibile della domanda. In particolare, quest'ultima, ha anticipato che la produzione di Mustang Mach-e passerà da 78.000 a 130.000 unità l'anno. Questo vedrà inevitabilmente crescere anche gli ordini da parte dei produttori nei confronti dei loro fornitori.

Articoli correlati

Novità
Mobilità elettrica

Arrivano i primi Supercharger V4: Tesla ha pensato anche a CCS

08:42 • 20 mar 2023
Chi siamo
LinkedIn
LinkedIn
Tate è una Società a Responsabilità Limitata - P.IVA 03596861207 - Capitale Sociale I.V. di 408.509,29 € | Copyright ©2024 Tate s.r.l. - Tutti i diritti riservati