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Sale, zolfo e alluminio: la soluzione per le batterie EV del futuro

Il MIT ha pubblicato una ricerca condotta da un team di scienziati provenienti da tutto il globo che ha sviluppato una nuova chimica per le batterie EV.

Un gruppo di ricercatori provenienti da ogni parte del mondo e guidati dal professor Donald Sadoway ha sviluppato una nuova chimica per le batterie. Questa rende gli accumulatori non solo sensibilmente più economici, ma perfino più sicuri e, soprattutto, molto più veloci da ricaricare alla corretta temperatura.

L'idea nasce dall'esigenza di trovare un'alternativa al litio più semplice da estrarre e più economica per produrre le batterie, ma cercando al contempo di ridurre i tempi di ricarica. La ragione è che la durata di quest'ultima, la quale richiede un minimo di 15 minuti, spinge ancora molte persone ad optare per i motori a combustione.

Batteria strutturale per veicoli elettrici
Batteria strutturale per veicoli elettrici

Per questo motivo, Sadoway ha pensato di sfruttare l'alluminio in sostituzione del litio, il secondo metallo con la maggiore presenza sulla Terra e inevitabilmente più accessibile del litio. Come elettrodo è stato selezionato lo zolfo, un elemento anch'esso abbondante e dal prezzo contenuto. Infine, una soluzione di sale fuso è stata utilizzata come elettrolita.

"Volevo inventare qualcosa che fosse migliore, sensibilmente migliore, delle batterie agli ioni di litio per lo stoccaggio stazionario su piccola scala e, in definitiva, per l'uso automobilistico" ha dichiarato Sadoway. "I materiali sono economici e per di più sicuri: non possono bruciare" ha poi aggiunto.

I ricercatori hanno potuto notare che la batteria riusciva a ricaricarsi 25 volte più velocemente ad una temperatura di 110 gradi Celsius. Inoltre, durante le fasi di carica e scarica genera calore capace di mantenere una temperatura d'esercizio ottimale e preservare la soluzione salina dal congelamento. In sostanza, dovrebbe poter affrontare anche i climi più rigidi senza controindicazioni.

Naturalmente, prima di poterne vedere un'applicazione commerciale i tempi saranno piuttosto lunghi. Al momento Sadoway ha concesso i brevetti alla sua azienda, Next. Il primo obiettivo, come confermato dallo stesso professore, sarà dimostrarne la possibilità di produrla su vasta scala.

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