Gli incentivi per l’acquisto di nuove auto elettriche ed ibride erano attesi anche per il 2022, e finalmente il Governo ha pubblicato il decreto definitivo. Ecco quali sono i vantaggi che spettano alle diverse categorie.
La redazione di Tate
13:27
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20 apr 2022
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4 minuti
Sommario
Le auto elettriche, e per il momento anche quelle ibride plug-in, sono destinate a conquistare la scena nei prossimi anni, ma per il momento soffrono ancora di un problema che ne frena in parte la diffusione: sono più costose delle pari auto con motore endotermico. Per spingere i potenziali clienti a scegliere queste auto, i governi hanno in molti casi stanziato degli incentivi all’acquisto, cosa successa anche in Italia negli ultimi anni. In effetti i vecchi provvedimenti avevano spinto in alto le vendite delle vetture elettrificate, e c’era attesa anche per il nuovo decreto del 2022. Infine la conferma dell’esecutivo è arrivata, e il provvedimento entrerà in vigore dopo la registrazione della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Vediamo dunque quali sono le cifre e le regole messe sul piatto.
Incentivi auto elettriche, limite di spesa abbassato
Come sempre, la prima categoria presa in considerazione è quella delle auto elettriche, o comunque con emissioni pari a 0-20 grammi di CO2 per chilometro percorso. Acquistando una di queste auto, il cittadino potrà avere accesso a 3.000 euro di incentivi, che salgono a 5.000 euro se contestualmente all’acquisto decide di rottamare un vecchio veicolo di classe inferiore a Euro 5. C’è però un paletto importante rispetto a provvedimenti passati, ovvero il limite di spesa per poter accedere ai contributi: le auto non devono costare più di 35.000 euro IVA esclusa. Il Governo ha anche stabilito i fondi per questa categoria, stanziando 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.
Contributi per molte auto elettriche, ma occhio al limite di spesa.
Incentivi auto ibride plug-in, una categoria avvantaggiata
La seconda categoria prevista negli incentivi 2022 è quella delle automobili con emissioni pari a 21-60 gr/km di CO2, che nella realtà corrisponde quasi sempre alle ibride plug-in, o PHEV che dir si voglia. In questo caso l’incentivo parte un po’ più in basso, offrendo al cittadino 2.000 euro, ma vale comunque la regola del bonus aggiuntivo in caso di rottamazione contestuale, salendo dunque a 4.000 euro. Il vecchio veicolo da rottamare deve sempre essere inferiore alla classe Euro 5. Rispetto alle auto puramente elettriche, la spesa massima consentita è però più elevata, salendo fino a 45.000 euro IVA esclusa, il che aiuta ad includere molti modelli sul mercato. Anche le cifre stanziate sono importanti, con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.
Gli incentivi per le ibride plug-in sono più generosi che in passato.
C’è spazio anche per le full hybrid
Contrariamente a quanto richiesto da alcune associazioni di settore, il Governo italiano ha deciso di incentivare anche le auto a basse emissioni, nel range di 61-135 gr/km di CO2, spesso corrispondenti alle full hybrid o mild hybrid. Il contributo che spetta al singolo cittadino è di 2.000 euro, ed in questo caso la rottamazione di un vecchio veicolo è obbligatoria, sempre di categoria inferiore a Euro 5, e non genera un bonus aggiuntivo. Il limite di spesa invece è del tutto simile a quello delle auto elettriche, con 35.000 euro IVA esclusa. La cifra stanziata per quest’ultima categoria è inferiore a quelle precedenti, ma comunque importante, con 170 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024.
Incentivi anche per le full hybrid, ma con contributi più bassi.
Ripartono anche gli incentivi per le due ruote
A grande richiesta tornano anche gli incentivi dedicati alle due ruote, precisamente a moto elettriche e scooter elettrici ed ibridi, ed in generale ai veicoli omologati nelle classi di categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7e. È previsto un contributo pari al 30% del prezzo di acquisto, ma con un limite massimo di 3.000 euro.
Potrebbe essere il momento giusto per scegliere una moto elettrica.
Questa cifra può salire al 40% del prezzo di acquisto, con limite di 4.000 euro, se in fase di acquisto del nuovo si rottama una vecchia moto in una classe da Euro 0 a Euro 3. In virtù delle categorie coinvolte, questo incentivo comprende anche le cosiddette “microcar”, che in realtà sono omologate come quadricicli leggeri. I fondi stanziati ammontano a 15 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024.
Gli incentivi per moto elettriche includono anche i quadricicli elettrici.
Cosa fare per richiedere gli incentivi?
Finché non sarà pronto il nuovo portale internet ministeriale dedicato, non si conosceranno le regole e le procedure precise. Il tutto però non dovrebbe diversificarsi molto dagli incentivi del passato, in cui il cittadino non doveva fare nulla, se non formalizzare la proposta d’acquisto con un venditore registrato al portale. È quest’ultimo che poi inoltra la richiesta a nome del cliente, il quale da parte sua riceve uno sconto immediato sul prezzo d’acquisto. L’unica pratica di cui dovrà occuparsi il cittadino è l’eventuale rottamazione di un vecchio veicolo, nei casi in cui questa opzione valga un incentivo di importo maggiore. Anche in questo caso sarà comunque il concessionario a guidare l’utente nei passi necessari.
Con gli incentivi statali si ottiene uno sconto diretto sul prezzo dell’auto.